Anche il brillantante della lavastoviglie crea inquinamento

Di Alessio Perini 3 minuti di lettura
lavastovglie

È opinione diffusa che utilizzare una lavastoviglie in determinate condizioni sia una pratica più ecologica rispetto al lavaggio dei piatti a mano, ma un nuovo studio svizzero potrebbe sfatare in parte questo mito.

Parola agli esperti

Un team di scienziati dell’Istituto svizzero per la ricerca sulle allergie e l’asma (SIAF) dell’Università di Zurigo (UZH) ha scoperto che il brillantante lasciato sui piatti appena lavati ha un effetto dannoso sullo strato protettivo naturale della pelle. intestini. Le conseguenze che ne derivano hanno intensità graduale diversa, ma possono portare a patologie croniche. “L’effetto che abbiamo riscontrato potrebbe segnare l’inizio della distruzione dello strato epiteliale intestinale e portare all’insorgenza di molte malattie croniche”, ha spiegato Jezmy Akdis, professore di allergologia e immunologia sperimentale al PLS e direttore della SIAF. “È importante educare il pubblico su questo rischio, poiché gli alcoli etossilati sembrano essere comunemente usati nelle lavastoviglie commerciali”.

Una tipica lavastoviglie commerciale esegue cicli di lavaggio che fanno circolare acqua calda e detersivi per circa un minuto ad altissima pressione; questo ciclo è solitamente seguito da un secondo ciclo di lavaggio e risciacquo. Quindi si passa all’asciugatura, durante la quale viene applicato il brillantante. “Ciò che è particolarmente preoccupante è che molti elettrodomestici non dispongono di un ciclo di lavaggio aggiuntivo per rimuovere i residui di brillantante”, ha spiegato Akdis. “Ciò significa che sostanze potenzialmente velenose rimangono sui piatti, dove poi si seccano”.

Allo stesso tempo, i residui chimici si seccano e, entrando in contatto con il cibo, possono entrare nel tratto gastrointestinale.

A questo punto entra in gioco la ricerca del team Akdis, che ha studiato gli effetti di questi residui sul corpo umano, nello specifico sulla barriera epiteliale intestinale, il tratto cellulare intestinale che controlla ciò che entra nel corpo e che, se danneggiato, questo può avere conseguenze sulla salute come allergie, gastrite, diabete, obesità, cirrosi epatica, artrite reumatoide, sclerosi multipla, disturbi dello spettro autistico, depressione cronica e morbo di Alzheimer.

Diversi studi hanno già dimostrato che le sostanze chimiche che usiamo comunemente possono danneggiare queste cellule, che sono presenti anche nella pelle e nei polmoni.

Utilizzando una nuova tecnologia che crea organelli umani su microchip, i ricercatori hanno analizzato il tessuto che imita il tratto intestinale in questione per visualizzare gli effetti biomolecolari dei residui di detersivo per piatti e hanno scoperto che alte dosi di brillantante uccidevano le cellule epiteliali, mentre dosi più diluite le rendevano più resistenti.  Inoltre, entrando in contatto con queste sostanze, si attivano una serie di geni e proteine che di solito provocano reazioni infiammatorie.

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