Pranzi affrettati, spesso in piedi con un panino in mano, ognuno a un’ora diversa, tutti impegnati in mille cose, bambini compresi. Sembra la radiografia di una famiglia moderna, e non solo della lontana America ma anche dell’Italia. Mangiare in famiglia a pranzo diventa sempre più difficile
Sì, e noi italiani, amanti della tavola per eccellenza, stiamo perdendo la sana abitudine di usare il pranzo come occasione per divertirsi e condividere. Per non parlare della cena! Per non perdere una partita di calcio, un film in programma o una serata con gli amici già programmata, tutti i membri della famiglia tendono a limitare sempre di più il tempo dedicato al cibo, rifugiandosi in opzioni facili e veloci.
Eppure sono gli Stati Uniti tanto derisi che chiedono un’inversione di questa tendenza, secondo uno studio finanziato dal National Institute of Food and Agriculture (NIFA) dell’USDA. I ricercatori della Rudgers, della State University del New Jersey, sulla base di una revisione e analisi complete di 68 studi scientifici condotti negli ultimi anni, hanno concluso che le famiglie che sono in grado di mantenere la tradizione del mangiare insieme hanno uno stile di vita più sano e un migliore rapporto con il cibo.
I bambini in particolare imparano a mangiare cibi meno grassi e più ricchi di calcio, vitamine e minerali, come frutta e verdura, a bere bevande e dolci meno calorici, ma soprattutto imparano a scegliere correttamente gli alimenti, a comportarsi correttamente e a vedere pranzi e cene come occasioni di dialogo e scambio.
Ottimo anche per i genitori che non solo risparmiano ma anche se seguono una dieta possono avere un controllo migliore sul cibo, sugli ingredienti utilizzati per prepararlo e, quindi, sulle calorie consumate ad ogni pasto. Mangiare a casa e alla stessa tavola sembra una ricetta infallibile contro l’obesità e una dieta equilibrata. Non perdiamo questa sana abitudine!