Anasf: ESG, fine dell’euforia ecco i segnali di maturità

Di Redazione FinanzaNews24 4 minuti di lettura

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L’universo degli investimenti ESG, dopo i tumultuosi anni dell’euforia e della corsa all’offerta di prodotti sostenibili, è entrato in una nuova fase. La regolamentazione, l’esperienza accumulata dai consulenti finanziari, la diffusione della conoscenza tra la clientela, hanno creato un ordine dove prima c’era confusione e qualche trappola disseminata qua e là. È quanto emerge tra le righe della ricerca “SRI: il coinvolgimento consulente-cliente”, realizzata da Anasf, l’Associazione nazionale dei consulenti finanziari, ed ET.Group, think thank specializzato in sostenibilità e ideatore del salone SRI.

ESG verso la maturità, oggi ci sono gli strumenti

Dopo l’euforia che ha prodotto un boom dell’offerta ESG sul mercato e una corsa da parte delle società di gestione a dichiararsi impegnate nell’investimento sostenibile fin dalla notte dei tempi, oggi è il momento della consapevolezza. Sia da parte delle case prodotto, sia dei consulenti finanziari che possono ora sfruttare una serie di strumenti messi a loro disposizione dalle mandanti, sia per i clienti che dispongono di una maggiore conoscenza del tema.

“I risultati di questa edizione della survey confermano l’aspettativa di un mercato in crescita di consapevolezza, in cui si riducono gli eccessivi e pericolosi entusiasmi degli anni precedenti e ci si misura con gli aspetti più complessi del mondo Esg. Taluni di questi aspetti, probabilmente, non sono ancora sedimentati. Ma anche questi squilibri sono un passaggio fisiologico alla nuova ‘normalità Esg’ di cui il consulente sembra farsi promotore attivo” ha commentato Luca Testoni, fondatore del salone SRI.

Secondo la ricerca, nel corso del 2023 un consulente finanziario su tre ha registrato un maggiore interesse della clientela per i prodotti SRI rispetto allo scorso anno ma nel complesso, negli ultimi tre anni, questo interesse si è affievolito. Ci sono però differenze in termini di preferenze degli investitori in base all’età, alla professione e ai titoli di studio mentre provenienza geografica e reddito percepito non sembrano influire sulle scelte degli investitori. Così come non hanno influito molto le distinzioni poste in essere dagli articoli 8 e 9 della Sustainable finance disclosure regulation secondo il 45% di chi ha partecipato alla ricerca.

Nonostante il calo di attenzione verso le tematiche della sostenibilità negli investimenti registrato negli ultimi tre anni, in questo momento ci sono tutte le condizioni per fare un buon lavoro di consulenza verso i clienti interessati. Infatti, il 50% dei consulenti interpellati da Anasf e ET.Group ritiene di avere ora un buon sostegno da parte della rete di appartenenza, uno strumento in più per identificare e soddisfare le richieste dei clienti. Tra gli strumenti a disposizione, il ricorso a tool interni acquista terreno, seguito dall’utilizzo di una piattaforma di consulenza e dalla presenza di indicatori Esg.

Anche sul fronte della profilazione dei clienti i consulenti finanziari ritengono che buona parte del lavoro sia già stata fatta. Nel 73% dei casi tutti i clienti sono già stati profilati, iniziativa che per il 74% avrà ritorni nel medio termine. Clienti profilati, consulenti preparati. Un ulteriore elemento che testimonia della maturità raggiunta dall’industria del risparmio gestito sui temi ESG è il grado di preparazione dei professionisti del risp


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