Amministratori di condominio: quali sono le regole sui compensi?

Di Barbara Molisano 2 minuti di lettura
Assemblea di condominio

Il compenso dell’amministratore di condominio è regolato dall’articolo 1129 c. 14 c.c., che prevede l’obbligo di specificare in modo dettagliato l’importo dovuto per l’attività svolta. Questa disposizione mira a garantire ai condomini una chiara conoscenza dei costi dell’incarico conferito.

I dovuto comprende non solo l’attività ordinaria prevista dalla legge, ma anche le spese necessarie per svolgere il proprio ruolo in modo efficace e tra queste spese rientrano quelle relative all’acquisto di materiali di cancelleria, spese postali, e altri costi accessori. È essenziale che tali spese siano documentate e giustificate.

Conferma amministratore con compenso invariato

Se l’assemblea decide di confermare l’amministratore con lo stesso compenso dell’anno precedente, è importante che questa decisione sia chiaramente comunicata e documentata. Nonostante la prassi di confermare il compenso invariato possa essere accettata, sarebbe preferibile specificare esplicitamente l’importo.

Le regole sugli importi

Non esistendo tariffe prefissate, il compenso dell’amministratore dovrebbe riflettere la dimensione e la complessità del condominio da gestire. È importante che il compenso sia equo e proporzionato alle attività svolte e, in caso di controversie sui compensi, è fondamentale che il giudice valuti in concreto se la delibera abbia effettivamente tutelato gli interessi dei condomini.

In generale, i condomini devono essere informati in modo dettagliato sugli oneri economici dell’incarico conferito, per evitare possibili controversie, ma anche e sopratutto per garantire una corretta gestione condominiale.

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