(BorsaeFinanza.it)
ecAmazon punta sull’intelligenza artificiale per rendere più veloci le sue consegne. Lo sostiene in un’intervista Stefano Perego, vicepresidente dei servizi di customer fulfillment e global ops dell’azienda per il Nord America e l’Europa. Il general manager sottolinea come l’obiettivo chiave della società sia quello di utilizzare l’IA per capire dove posizionare il suo inventario. “Penso che un’area che consideriamo fondamentale per ridurre i costi di servizio sia il posizionamento dell’inventario. Il problema di decidere dove posizionare l’inventario in modo da ridurre la distanza e soddisfare i clienti e e aumentare la velocità di consegna è molto complesso” ha affermato.
Il punto di forza di Amazon in tutti questi anni è stato quello di spedire i propri prodotti non dal luogo in cui si trova il mittente, ma dal magazzino più vicino al destinatario, il che permette di ottenere la merce anche in un giorno. Per fare questo però è richiesta una tecnologia avanzata in grado di effettuare analisi approfondite sui dati, mettendo in evidenza i prodotti che potrebbero essere richiesti di più e il luogo da cui potrebbero partire gli acquisti. In questo l’intelligenza artificiale può ricoprire un ruolo essenziale, consentendo la consegna fino a un giorno come avviene per le transazioni che fanno parte del servizio di abbonamento Prime.
Perego ha affermato che quanto Amazon sta mettendo in atto va nella giusta direzione. Oggi negli Stati Uniti oltre il 74% dei prodotti ordinati dai clienti proviene da magazzini all’interno dell’area di emissione dell’ordine. Amazon non guarda solo all’intelligenza artificiale ma anche alla robotica, ormai utilizzata nei centri logistici, per operazioni ripetitive come il sollevamento dei pacchi pesanti, in circa il 75% degli ordini dei clienti .
Amazon: il rischio per i posti di lavoro
Il punto più controverso che i critici sottolineano riguarda l’impatto sul mercato del lavoro. Le nuove tecnologie potrebbero finire per sostituirsi alla manodopera, con il rischio di ridurre l’occupazione. Tuttavia Perego sostiene che l’automazione servirà per collaborare con le persone e non per rimpiazzarle. Il vicepresidente prospetta piuttosto un cambiamento delle mansioni che i lavorator
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