Altolà di Pechino, l’Uber cinese crolla in Borsa

Di Redazione FinanzaNews24 1 minuti di lettura
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AGI – Non si arresta a Wall Street la caduta del titolo di Didi, l’app cinese di ride hailing che ha raccolto la scorsa settimana oltre 4 miliardi di dollari in una IPO a New York: le azioni hanno perso quasi il 20%, ma sono arrivate a cedere anche il 25%.

In pratica, è andato in fumo un quarto del suo valore di mercato dopo che i regolatori cinesi hanno annunciato l’apertura di un’indagine sulla società.
Poco prima dell’apertura del mercato a New York, il governo di Pechino aveva espresso l’intenzione di inasprire le restrizioni sulle quotazioni all’estero, mettendo in agitazione tutte le aziende cinesi che cercano di raccogliere capitali a Wall Street.

Un giro di vite tradotto nell’annuncio del massimo organo del governo cinese, il Consiglio di Stato, che ha fatto sapere di voler agire per rafforzare la protezione dei dati sensibili relativi alle quotazioni all’estero, e “consolidare le responsabilità di sicurezza delle informazioni delle società quotate all

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