Alluminio: quotazioni in picchiata nel 2023 ma il trend potrebbe cambiare

Di Redazione FinanzaNews24 2 minuti di lettura

(BorsaeFinanza.it) Le quotazioni dell’alluminio quest’anno sono andate in caduta libera. Dal picco di gennaio la materia prima ha perso circa un quinto del suo valore al London Metal Exchange e attualmente viaggia intorno ai 2.170 dollari a tonnellata. Il crollo è risultato addirittura del 40% se si considerano i massimi del 2022. Ciò che ha spinto in basso i prezzi è stata una serie di fattori: dal calo drastico della domanda in Cina con la crisi delle costruzioni alla debolezza economica in Europa e negli Stati Uniti.

A preoccupare gli investitori in particolare è la situazione di Pechino, dove un’altra tempesta sul colosso immobiliare Evergrande fa temere per la crescita del Dragone quest’anno e nel 2024. La Cina è il più grande produttore e consumatore di alluminio al mondo e quindi qualsiasi contrazione provenga da lì nutre legittimi dubbi sull’andamento positivo del metallo. L’alluminio infatti viene utilizzato ovunque: dalle costruzioni alle lattine per bevande, alle automobili e ai pannelli solari. “Stiamo avendo un raffreddamento dell’economia e i prodotti in alluminio sono strettamente legati al PIL di tutto il mondo” ha dichiarato Pål Kildemo, chief financial officer di Norsk


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