(Money.it) Apple e Amazon, due dei pilastri dell’economia americana, hanno rivelato i risultati trimestrali dopo la chiusura dei mercati di giovedì.
Questi giganti tecnologici, con una capitalizzazione di mercato di oltre 4 trilioni di dollari e con un’enorme quantità di spesa sia da parte dei consumatori che delle aziende, hanno fornito dati interessanti che da un lato confermano le speranze di evitare una recessione ma al tempo stesso riaccendono preoccupazioni sul panorama finanziario globale.
Le performance finanziarie di queste due aziende sono infatti determinanti per la direzione futura di Wall Street. Tuttavia, le sfide che entrambe le società devono affrontare potrebbero limitare la possibilità di ulteriori guadagni.
Punti di forza e venti contrari
Apple e Amazon hanno svolto un ruolo fondamentale nell’impennata dell’indice S&P 500 quest’anno, grazie ai loro flussi di entrate stabili e alla loro posizione dominante sul mercato. Tuttavia, il fatto che queste società siano attualmente negoziate a multipli elevati e siano esposte a venti contrari nelle loro attività principali solleva dubbi sulle prospettive future.
Alcuni analisti hanno sottolineato come le valutazioni attuali richiedano una riduzione dei multipli o un robusto rimbalzo degli utili, considerando che gran parte dell’eccitazione relativa all’intelligenza artificiale è già stata incorporata nei prezzi. Ciò indica che, nonostante l’IA sia stata un motore chiave di crescita nel recente passato, potrebbe non essere sufficiente per guidare ulteriori sviluppi positivi.
Le valutazioni delle due big tech si inseriscono in un contesto reso ancora più incerto dal recente declassamento del rating del debito statunitense da parte di Fitch da AAA ad AA+ (che ha scatenato le vendite sugli indici di Wall Street).
Il rendimento del Treasury a 10 anni è salito a 4,193%. Alcuni esperti ritengono che la mossa di Fitch non possa influenzare più di tanto la situazione economica del paese. Ancora molti investitori considerano il dollaro e i Treasury statunitensi come rifugi sicuri, come dimostrato dalle opinioni di Goldman Sachs, JPMorgan e Warren Buffett che hanno minimizzato l’importanza del declassamento.
Trimestrale Apple: sfide e op
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