(Money.it) Il 2022 è stato l’anno più caldo dal 1800, cioè da quando si dispongono dati sufficienti per fare un confronto. In pratica da gennaio a dicembre dello scorso anno, la temperatura media nel nostro paese è stata la più alta mai registrata. Per questo abbiamo iniziato a fare i conti seriamente con il problema siccità con i bacini idrici, i laghi, i fiumi in totale affanno con effetti tragici soprattutto sull’agricoltura.
Il 2023 purtroppo non è iniziato diversamente da questo punto di vista. Dopo un mese di gennaio dove l’inverno sembrava esser arrivato, a febbraio stiamo assistendo di nuovo ad un clima mite e della pioggia nemmeno l’ombra. Se la parte più acuta dell’inverno è stata già superata e continuerà a piovere pochissimo sulla nostra penisola, le previsioni per l’estate non sono di certo rosee e si inizia già a parlare di alcune conseguenze drastiche che potrebbero verificarsi. Vediamo quali.
Allarme siccità: la situazione attuale in Italia
Il mese di febbraio ha riportato clima mite e bel tempo sul nostro paese. Le piogge sono davvero ridotte al minimo e già da ora fiumi e laghi hanno una portata di gran lunga più bassa rispetto alla media. Se ad oggi la situazione è questa, ci si chiede che cosa accadrà in estate.
Sulle Alpi il livello di neve è il 53% in meno rispetto alla media trentennale. I grandi bacini del nord sono in grande sofferenza. La percentuale di riempimento del Lago di Garda è al 35%. Quella del Lago Maggiore è al 38%. In Trentino la quota attuale del lago artificiale di Santa
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