Al via oggi la sperimentazione del Codice Identificativo Nazionale per gli affitti brevi

Di Stefano Trevisan 3 minuti di lettura
Affitto

Oggi, 3 giugno 2024, segna l’inizio della sperimentazione del Codice Identificativo Nazionale (CIN) per gli affitti brevi e le locazioni turistiche in Puglia, con l’obiettivo finale della creazione di una Banca dati unica nazionale per alberghi e case vacanza, come previsto dal decreto Anticipi (articolo 13 ter del dl 145/2023).

La piattaforma nazionale, sviluppata dal Ministero del Turismo, permette ai gestori di strutture ricettive di ottenere un codice univoco che certifica la regolarità e il possesso dei requisiti necessari per operare. La Conferenza Stato Regioni ha espresso parere favorevole al decreto sull’interoperabilità della Banca dati, permettendo così il debutto della sperimentazione in Puglia.

Attraverso la Banca dati nazionale delle strutture ricettive e degli immobili in locazione breve e per finalità turistiche (BDSR), i titolari di alberghi e case vacanza possono verificare e integrare i dati delle strutture collegate al proprio codice fiscale. Successivamente, sarà possibile richiedere il CIN al Ministero, seguendo una procedura che sarà resa disponibile prossimamente. Il CIN dovrà essere esposto all’esterno della struttura e in tutti gli annunci online.

Contrasto all’abusivismo e tutela del consumatore

La piattaforma è stata progettata per garantire l’uniformità dei criteri e degli adempimenti per le strutture ricettive in tutto il territorio nazionale. La sperimentazione partirà il 3 giugno in Puglia, con una fase iniziale di test operativo a partire dalle 9 del mattino. Il Ministero del Turismo comunicherà successivamente le date di entrata in servizio della piattaforma nelle altre regioni.

La ministra del Turismo, Daniela Santanchè, ha sottolineato come questo sistema rappresenti «uno strumento di contrasto all’abusivismo e di tutela del consumatore». L’obiettivo è di concludere l’iter procedurale con l’approvazione definitiva del decreto ministeriale entro il 1° settembre. A quel punto, le strutture avranno 60 giorni di tempo per adeguarsi e richiedere il CIN.

Adempimenti e sanzioni

Nel frattempo, le imprese e i gestori delle attività di affitto breve possono sfruttare la fase sperimentale per mettersi in regola e prepararsi alla procedura di richiesta del CIN. Il Codice Identificativo Nazionale è obbligatorio per chi propone o concede in locazione unità immobiliari ad uso abitativo o porzioni di esse, e per i titolari di strutture turistico-ricettive, sia alberghiere che extralberghiere.

Le modalità di presentazione della domanda saranno comunicate dal Ministero. La domanda dovrà essere corredata da una dichiarazione sostitutiva contenente i dati catastali e la conferma del rispetto delle normative sui requisiti richiesti. Una volta ottenuto, il CIN dovrà essere esposto in maniera visibile all’esterno della struttura e riportato in tutti gli annunci pubblicitari.

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