AI Act: cos’è e cosa prevede il regolamento europeo sull’intelligenza artificiale

Di Redazione FinanzaNews24 4 minuti di lettura
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(Money.it) L’AI Act, ossia il regolamento europeo sull’intelligenza artificiale, sta per arrivare.

Dopo un lungo periodo di gestazione sembra che gli addetti ai lavori siano riusciti a trovare il giusto equilibrio per normare in maniera efficacie questo insieme di tecnologie rivoluzionarie, in modo da salvaguardare i cittadini e non limitare l’innovazione.

Cos’è l’AI Act

Nonostante se ne parli molto, ci sono ancora molte persone che non hanno ben chiaro cos’è l’AI Act, è perciò importante cercare di fare luce. L’AI Act è un disegno di legge europeo che mira a regolamentare l’uso dell’intelligenza artificiale e delle sue relative applicazioni.

La prima proposta di regolamentazione è arrivata da parte della Commissione europea nel 2021, da quel momento i lavori sono in corso per cercare di trovare una soluzione equilibrata, sia dal punto di vista della sicurezza degli utenti, sia delle opportunità.

L’obiettivo del regolamento inoltre è quello di fornire agli sviluppatori e agli utenti requisiti e obblighi il più chiari possibile per quanto riguarda gli usi dell’intelligenza artificiale.

Per farlo, gli addetti ai lavori hanno diviso i vari sistemi di intelligenza artificiale in categorie, basandosi sul livello di rischio che possono rappresentare per la salute e la sicurezza o per i diritti fondamentali degli individui.

Che cosa prevede l’AI Act

Grazie all’AI Act sarà possibile avere nuove regole sull’intelligenza artificiale. Queste in particolare permetteranno ai cittadini europei di sfruttare le possibilità offerte dall’AI, ma con maggiore sicurezza. In primo luogo, l’AI Act cercherà di arginare i rischi creati specificatamente dalle applicazioni dell’intelligenza artificiale.

Non solo: il regolamento proporrà una lista di applicazioni che sono considerate più rischiose delle altre. A queste sarà dedicata un’attenzione particolare, saranno infatti proposte alcune norme specifiche per renderle potenzialmente meno pericolose.

Saranno poi definite alcune regole specifiche non soltanto per coloro che sviluppano le applicazioni di intelligenza artificiale particolarmente rischiose, ma anche per i loro utilizzatori.

I prodotti e i servizi che sfruttano l’intelligenza artificiale, inoltre, saranno oggetto di alcune valutazioni riguardo alla loro conformità con il regolamento, così che il regolatore possa essere sicuro che non siano potenzialmente dannosi. L’AI Act, infine, si pone l’obiettivo di proporre una struttura di governance a livello europeo e nazionale.

AI Act: un approccio basato sul rischio

Come è strutturato il regolamento europeo sull’intelligenza artificiale? Il quadro normativo proposto è basato sul rischio e diviso su quattro livelli. Questo può essere: inaccettabile, alto, limitato o minimo/assente.

1) Rischio inaccettabile Con il regolamento per l’intelligenza artificiale tutti gli strumenti che saranno considerati un rischio per la sicurezza delle persone saranno banditi. Alcuni esempi di strumenti vietati sono quelli basati sul «social scoring» e i giocattoli che incoraggiano un comportamento potenzialmente pericoloso.

Il secondo livello di rischio è quello alto. In questo ambito, il regolatore include diversi utilizzi dell’intelligenza artificiale. Tra i più importanti ci sono l’uso dell’AI

  • nelle infrastrutture cri

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