Affitti brevi, occhio alla stangata: quale tassazione conviene

Di Redazione FinanzaNews24 3 minuti di lettura
Fisco, tasse e tributi

(QuiFinanza.it) Estate tempo di affitti brevi per migliaia di italiani in vacanza, tra case trovate all’ultimo su Airbnb o Booking o magari ancora tramite passa parole come si faceva una volta. Ma per chi affitta, in quale modo devono essere dichiarati i redditi che derivano dagli affitti brevi? Come devono essere gestiti, da parte dei proprietari, i contratti di locazione con una durata inferiore a 30 giorni?

I contribuenti, che mettono a reddito un immobile con affitto breve, devono analizzare nel dettaglio la redditività del proprio investimento anche sotto l’aspetto fiscale. Il tax rate, infatti, può influenzare in maniera decisiva qualsiasi tipo di scelta che l’investitore ha deciso di prendere. Questo è il motivo per il quale, in un settore altamente competitivo come quello degli affitti brevi, risulta essere molto importante ottimizzare la tassazione, in modo da poter avere un vantaggio maggiore rispetto ai concorrenti.

Volendo sintetizzare al massimo sono due i regimi fiscali che si possono adottare per dichiarare l’eventuale reddito che deriva dagli affitti brevi:

  • la normale tassazione ai fini Irpef del reddito conseguito, che può essere costituito da un reddito fondiario per il proprietario o da un reddito diverso per il comodatario;
  • la tassazione a cedolare secca, che può essere adottata sia dal proprietario che dal comodatario dell’immobile.

Il contribuente, in entrambi i casi, deve tenere in considerazione che, se si sta operando attraverso un portale web o un intermediario – che può essere un agente immobiliare – è prevista l’applicazione di una ritenuta pari al 21%. Questa è, in estrema sintesi, una vera e propria ritenuta d’acconto che l’intermediario o il portale trattengono sul reddito da locazione e che provvedono a versare per conto del titolare del reddito. La ritenuta, a tutti gli effetti, costituisce un acconto sulle imposte che dovranno essere versate.

Affitti brevi: cosa sono

Gli affitti brevi sono dei contratti di locazione di immobili ad uso abitativo, che hanno una durata inferiore a 30 giorni. In alcuni casi possono comprendere anche dei servizi di fornitura di biancheria e pulizia dei locali. Devono essere stipulati con delle persone fisiche, al di fuori di qualsiasi esercizio di attività d’impresa.

Gli affitti brevi possono essere sottoscritti direttamente dalle parti interessate o è possibile appoggiarsi a dei soggetti che stiano esercitando l’attività di intermediazione immobiliare, che possono essere delle agenzie immobiliari o dei portali telematici.

L’articolo 1, comma 595, della Legge n. n. 178/2020 prevede che gli affitti brevi acquisiscono natura di imprenditorialità nel momento in cui il proprietario dia in l


© QuiFinanza

Leggi l’articolo completo su QuiFinanza

TAGGATO:
Condividi questo articolo
Exit mobile version