Addio ad Internet Explorer: 27 anni di “navigazione” e fedele amicizia. Ora lento ma è stata la nostra porta per il cyberspazio

Di Gianluca Perrotti 3 minuti di lettura
Titoli Wall Street

Oggi è una giornata storica per Internet. Il browser Internet Explorer sarà ufficialmente ritirato dalla vendita.

È stato per noi un grande amico, nato nel 1995, ha  raggiunto un picco del 90% di utenti, ma non è riuscito a stare al passo con i suoi “colleghi” molto più veloci.
IE ha pagato il prezzo della sua “non velocità” insieme ai suoi bug e problemi di sicurezza.
Ad oggi viene utilizzato solo macchine vecchie che non supportano altri browser.

Internet Explorer da solo “internet” è diventato presente sui nostri desktop con la mitica “e contornata da un l’Elia se” per molti anni per poi diventare il moderno Edge.  Oggi, il 15 giugno 2022, dobbiamo dirgli addio. Sono passati 27 anni da quando questo browser era riuscito a conquistare quasi tutti, coprendo circa il 90% degli utenti. Poi, però, non ha saputo fronteggiare la generazione di browser che hanno raggiunto la velocità della luce. Per molti di noi IE è stata la “nostra prima volta online”, ma ora, 27 anni dopo, Internet Explorer è giunto al termine. La stessa Microsoft ha annunciato che oggi  terminerà il supporto per Internet Explorer 11, l’ultima incarnazione del browser, e sarà “disabilitato in modo permanente come parte di un futuro aggiornamento cumulativo di Windows […] ] dopo il 15 giugno 2022”.  Chrome, Safari e Firefox lo hanno superato e persino Microsoft lo ha abbandonato a favore di Edge (che manterrà la modalità Internet Explorer per l’esecuzione di alcune applicazioni). Nel 2010, la Germania si oppose al suo utilizzo  perché era troppo facile perforare. Dal 90% del mercato ad  oggi e come ogni sovrano che cade dal trono, negli ultimi dieci anni l’Esplorer è stato il bersaglio di meme (deliziosi, ammettiamolo) che lo dipingono come il pazzo lento diel villaggio globale. In cifre, se nel 2004 il browser monopolizzava il 90% del mercato, e nel 2013 resisteva ancora al 55%, oggi ha solo il due per cento, il che è dettato principalmente dalla sua presenza su macchine più vecchie che non funzionano affatto o che non sono aggiornabili. Un pezzo di storia se ne va e noi lo salutiamo con la nostalgia di chi ha passato con lui ore liete.

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