Il mondo della moda è in lutto per la scomparsa di Roberto Cavalli, noto per il suo spirito anticonformista e come fondatore dell’omonima casa di moda. Cavalli, nato il 15 novembre 1940 a Firenze, ha ereditato la passione per l’arte dal nonno, il pittore macchiaiolo Giuseppe Rossi, le cui opere sono ancora oggi parte delle collezioni degli Uffizi. Orfano di padre dall’età di quattro anni, Cavalli ha vissuto una giovinezza segnata dall’arte e dalla tragedia, con il padre Giorgio ucciso dalla Wehrmacht nel 1944.
Studiando all’Istituto Statale di Firenze, Cavalli si è specializzato nelle applicazioni tessili della pittura, un interesse che lo ha portato a sviluppare un innovativo metodo di stampa su pelle nei primi anni ’70, rivoluzionando la tecnica del patchwork di materiali e colori.
Dal debutto al successo internazionale
Il 1970 segna l’inizio della sua carriera con la presentazione della sua prima collezione a Parigi, seguita dall’apertura della sua prima boutique a Saint-Tropez nel 1972. Cavalli ha rapidamente conquistato il mondo della moda con il suo stile unico, che combinava l’arte con la moda in modo mai visto prima.
Dopo il suo primo matrimonio fallito e il ritorno alla vita familiare e alla passione per i cavalli da corsa, Cavalli ha fatto un ritorno trionfale nel 1994 con il lancio dei jeans sdruciti, invecchiati attraverso una tecnica a sabbia calda. La sua audacia stilistica ha portato il marchio in 36 nazioni, diversificando la produzione con i marchi RC Menswear e Just Cavalli, che hanno ampliato l’offerta a una vasta gamma di prodotti di lusso.
Un’icona culturale oltre la moda
Il suo impatto è andato ben oltre le passerelle. Nel 2007 ha creato una linea per H&M e ha continuato a espandere il suo marchio a livello globale, con aperture di flagship store a Parigi e Las Vegas e la prima showroom in Giappone. Cavalli ha collaborato con celebrità mondiali come Shakira, Lady Gaga, Beyoncé, e molti altri, consolidando il suo status di icona culturale.
L’eredità di un visionario
La vendita della sua azienda al fondo Clessidra nel 2015 e la successiva cessione a Vision Investments nel 2019 non hanno diminuito l’impatto della sua visione artistica nel mondo della moda. Fino all’ultimo, Cavalli ha mantenuto un ethos di lusso, seduzione e anticonformismo, descrivendosi come un artista il cui telaio era il mondo della moda. Con la sua scomparsa, lascia un’eredità di creatività e innovazione che continuerà a influenzare il settore per generazioni.