Accordo sul grano addio, quali conseguenze per l’Italia?

Di Redazione FinanzaNews24 2 minuti di lettura
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(Money.it) In questi ultimi giorni il portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov, ha fatto sapere che l’accordo mediato dalle Nazioni Unite per il trasporto dei cereali nel Mar Nero si interromperà unilateralmente.

La fine dell’intesa riporta al centro delle preoccupazioni internazionali il tema della sicurezza alimentare, in particolare rispetto ai prezzi del grano che – dallo scoppio della guerra in Ucraina ad oggi – avevano già subito forti oscillazioni.

Le tensioni tra Russia e Ucraina hanno infatti reso pericoloso l’attraversamento del tratto di mare per le navi mercantili con forti impatti sulle attività di export e le assicurazioni infatti si mostrano restie a correre rischi tanto elevati pur di continuare a operare su queste tratte.

Arriva così il bollettino di Assoutenti, Associazione Nazionale Utenti Servizi Pubblici che tutelare e promuovere i diritti fondamentali dei consumatori, che parla di incrementi dei prezzi di listino per tutti i prodotti derivati dal grano. Sotto osservazione il panorama nazionale in cui osserviamo l’aumento del prezzo medio del pane a quota 4,3 euro al kg e quello della pasta a 2,29 euro al kg. Qui di seguito un focus sulle città della Penisola maggiormente colpite dai rincari.

Le conseguenze per le famiglie italiane

I dati riportati da Assoutenti vengono commentati anche dal presidente Furio Truzzi:

«Lo stop della Russia all’accordo Onu per l’export alimentare dell’Ucraina, i raid che hanno distrutto 60mila tonnellate di grano e il crollo della produzione fino al -60% pe


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