I cambiamenti climatici sono un problema globale e un accordo è doveroso. I rappresentanti dei paesi Big uniti oggi alla giornata conclusiva del G20 redigono bozza della dichiarazione di intenti sul tema.
Come si è saputo, l’accordo sulla dichiarazione finale del G20 di Roma è stato chiuso, anteprima sulla dichiarazione che ha messo d’accordo i rappresentanti dei Paesi Big presenti al tavolo oggi. Un accordo che include il capitolo più dibattuto di tutto sul clima, che ribadisce lo stanziamento di 100 miliardi ai Paesi più vulnerabili per affrontare la transizione ecologica dei prossimi anni. L’obiettivo di zero emissioni una volta completato il processo di decarbonizzazione sarà raggiunto “entro la metà o la metà del secolo”. Anche il tetto del riscaldamento globale nel documento finale rimane fissato a 1,5 gradi. Nella dichiarazione finale del G20, la formula scelta, come è noto da fonti vicine ai negoziati, è “mezzo secolo” per raggiungere la neutralità carbonica, non il 2050, come vogliono alcuni paesi del G20. Il compromesso sarebbe adattarsi alla situazione di diversità tra i paesi, alcuni dei quali hanno ancora bisogno di carbone, secondo fonti. Con questa dichiarazione finale, spiega, punta a un obiettivo comune, ma con una certa flessibilità per adattarsi alle diverse situazioni.
In base a quanto si è saputo, resta confermato l’obiettivo generale di ridurre il target da 2 a 1,5 gradi, così come l’impegno a portare i finanziamenti per il clima a 100 miliardi di dollari. La dichiarazione finale include anche un accordo sui vaccini e la solidarietà con i paesi del Sud e dell’Africa, oltre a una tassa globale.
Mario Draghi dichiara sui segnali Cop26: “Cop26 dovrebbe segnare l’inizio di una campagna in corso. Ogni anno dobbiamo chiederci se abbiamo fatto abbastanza per cambiare rotta. E le generazioni future ci guarderanno con gratitudine o indignazione.” Si unisce alla voce del Premier Italiano anche il discorso del Principe UK Carlo.