A Piazza Affari il Ftse Mib chiude in calo dell’1,06%. Continua il buon momento di Saipem

Di Gianluca Perrotti 3 minuti di lettura
Piazza Affari

Il Ftse Mib di Milano chiude in calo la sessione odierna lasciando sul terreno l’1,06%, attestandosi a 33.186 punti. In un contesto di incertezza, alcuni titoli a Piazza Affari hanno comunque mostrato segni di vitalità. Brunello Cucinelli ha registrato un significativo aumento del 3,9% dopo l’upgrade da hold a buy da parte di Stifel, con un target price fissato a 115 euro. Anche Saipem ha visto un incremento del 3,2%, beneficiando delle recenti valutazioni positive degli analisti.

Flessioni per Stellantis, Campari e Recordati

Non tutte le notizie sono state positive. Stellantis ha subito una flessione del 4,1% a seguito del downgrade di Equita a hold, con il target price ridotto da 24,5 a 22 euro. Anche Campari ha registrato un calo del 3,7%, mentre Recordati ha perso il 2,5%.

Nel panorama economico globale, la terza lettura del PIL degli Stati Uniti per il primo trimestre ha mostrato una crescita rivista al rialzo all’1,4% dall’1,3%. Gli ordini di beni durevoli per maggio hanno superato le aspettative, registrando un incremento dello 0,1% contro il -0,5% previsto, anche se la rilevazione di aprile è stata rivista da +0,6% a +0,2%. In Europa, la fiducia economica nella zona euro è leggermente diminuita a giugno, con l’indice sceso da 96,1 a 95,9 punti.

Politica monetaria e attese per le presidenziali Usa

Sul fronte della politica monetaria, la banca centrale svedese ha mantenuto invariati i tassi d’interesse al 3,75%, prevedendo però due o tre tagli entro la fine dell’anno. La banca centrale turca ha lasciato i tassi stabili al 50%.

L’attenzione si sposta ora sul primo dibattito presidenziale tra Joe Biden e Donald Trump, previsto per stanotte, e sui dati di domani sul PCE core statunitense. Inoltre, si avvicina il primo turno elettorale in Francia, programmato per questa domenica.

Mercati: spread e materie prime

Nel mercato obbligazionario, lo spread Btp-Bund si è ampliato a 157 punti base, con il decennale italiano in aumento al 4,02% e il Bund tedesco al 2,45%. Tra le materie prime, il petrolio Brent è salito a 85,25 dollari al barile, mentre l’oro si è riportato a 2.326 dollari l’oncia dopo le recenti flessioni.

Sul mercato valutario, l’euro/dollaro si trova in area 1,07, mentre il dollaro/yen è stabile sui massimi dal 1986 a quota 160,7.

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