(Money.it) La pasta è un indiscusso caposaldo della cucina italiana, protagonista di ricette tradizionali e immancabile sui tavoli, senza distinzioni da Nord a Sud. Un tempo veniva preparata a mano di volta in volta, pronta per essere cucinata e mangiata in famiglia, finché la pasta essiccata si è diffusa a macchia d’olio, soprattutto grazie al confezionamento.
La pasta secca confezionata ha rapidamente preso il posto della versione fresca (che pure esiste in formato già pronto), per i lunghi tempi di conservazione e la praticità di cottura. Eppure, proprio noi italiani che abbiamo fatto della pasta un vessillo nazionale, spesso trascuriamo le differenze tra un prodotto e l’altro.
Se la pasta fatta in casa appare intuitivamente più genuina, ci sono invece delle peculiarità della pasta confezionata, a seconda della preparazione e delle materie prime impiegate, che possono incidere perfino sulla salute e che spesso sono ignorate. Scopriamo a cosa fare attenzione quando si acquista la pasta al supermercato.
Acquistare la pasta al supermercato, cosa c’è da sapere
Il professor Pier Luigi Rossi, medico specialista in Scienza dell’alimentazione e docente presso l’Università degli studi di Siena, ha dedicato un’approfondita analisi alla pasta e ai cambiamenti che ha dovuto subire la sua preparazione per ragioni industriali e commerciali.
In particolare, l’industria alimentare ha dovuto adattare la ricetta tradizionale per assicurare ottimi risultati durante la preparazione, ma anche per garantire la conservazione e la tenuta della cottura. Così, le farine e i metodi sono inevitabilmente differenti da quelli impiegati nella preparazione casalinga tradizionale.
Nell’insieme, sono diversi gli aspetti che possono rendere la pasta confezionata (sia fresca che secca) meno salubre di quella fatta in casa, ma ci sono sostanziali differenze tra i tipi di pasta e le varie marche presenti nei supermercati. Bisogna quindi conoscere gli elementi a cui prestare
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