La pensione di novembre sarà nettamente più alta, ma non per tutti
Le pensioni erogate dall’INPS a novembre saranno più elevate, ma solo per i beneficiari di prestazioni di invalidità. L’INPS riconoscerà di fatto un aumento a favore degli aventi diritto con invalidità piena al 100%.
Un aumento di 651,51 euro in 13 mesi, già riconosciuto dalla legge 448/2001 per le persone di età superiore ai 60 anni, e con sentenza della Corte Costituzione n. 152/2020 e dal Decreto Legge del 14 agosto 2020, comma 104, è stato esteso alle persone riconosciute come invalidi civili totali, sordi o completamente ciechi a partire dai 18 anni.
Nell’assegno di invalidità di novembre le persone con una disabilità del 100% troveranno gli arretrati dei mesi precedenti, più l’aumento del mese in corso.
Chi potrà accedere agli arretrati e all’aumento della pensione
Per tutte le persone invalide al 100%, con il sussidi di invalidità civile e con requisiti di legge certificati, l’adeguamento verrà riconosciuto automaticamente a partire dal 20 luglio 2020; pertanto, queste persone non dovranno presentare alcuna domanda.
Le persone che hanno una pensione di inabilità (ex Legge 222/1984), dovranno presentare la domanda attraverso l’INPS o uffici qualificati come i patronati.
Quali sono i requisiti per avere l’aumento della pensione e gli arretrati
Per poter beneficiare dell’aumento, la legge prevede una soglia di reddito personale annuo di 8.469,63 euro, che ammonta a 14.447,42 euro accumulati con il coniuge, se il soggetto è sposato.
Concorrono i redditi di qualsiasi tipo, cioè redditi soggetti all’Irpef, sia correnti che a tassazione 20separata, redditi soggetti a ritenuta alla fonte, redditi esenti dall’Irpef, sia del richiedente che il coniuge.
Non viene preso in considerazione nel calcolo del reddito:
le pensioni militari, il reddito familiare, l’indennità di accompagnamento, l’importo aggiuntivo 154,94 euro, procedure familiari e l’indennità prevista a favore delle persone che hanno sofferto a seguito di complicazioni irreversibili a seguito di vaccinazioni obbligatorie, trasfusioni e assunzione di emoderivati.