Quanti di noi dopo il matrimonio pensano di creare un conto corrente cointestato. Partiamo dalla definizione: un rapporto bancario in cui i titolari sono due o più soggetti. Chiariamo da subito che è un conto non necessariamente vincolato al rapporto di parentela o matrimonio, potrebbero essere anche due amici ad aprirlo.
Negli attuali standard le Banche statisticamente affermano che questo tipo di rapporti viene aperto da marito e moglie o genitori e figli. Ci sono molti titolari di carte che scelgono anche il conto cointestato perché esistono alcuni interessanti vantaggi.
Alcune considerazioni sul conto corrente cointestato
Esistono alcuni rischi per cui un conto cointestato non sarebbe da consigliare e potremmo riassumerli sinteticamente così:
- Morte di uno dei proprietari
- Debiti contratti da uno dei proprietari per cui potrebbero verificarsi pignoramenti
- Non è possibile escludere uno dei titolari senza che vi sia il consenso di quest’ultimo
Con la firma condivisa, il conto verrà bloccato se si verificassero casi ai punti 1 e 2 e quindi non sarà possibile utilizzare quel denaro fino allo sblocco.
Per il punto 3 invece, è tecnicamente illecito eliminare un cointestatario o decidere sulla revoca della cointestazione.
In sostanza la Banca non può escludere un cointestatario per volere dell’altro o degli altri, ad eccezione del caso in cui vi sia una volontà di recedere e con un prevviso di almeno 15 giorni.
Esistono tuttavia alcuni vantaggi ad aprire un conto cointestato
- Risparmio nella gestione di un singolo conto
- Utilizzo di un bancomat e assegni differenti e aggiuntivi
- Una chiara descrizione di entrate e uscite