L’assemblea condominiale ha il potere di regolamentare l’uso delle aree comuni, come il cortile, per garantire un uso equo e razionale degli spazi. In base all’articolo 1136 del codice civile, una delibera approvata con la maggioranza dei partecipanti può individuare i singoli posti auto all’interno del cortile condominiale. Questo permette di organizzare l’utilizzo paritario dello spazio comune o, se non possibile, di prevedere un sistema di turnazione per i posti auto.
Una simile delibera ha un valore puramente organizzativo, volto a ottimizzare l’uso delle aree comuni senza ledere i diritti dei condomini di godere di queste aree. Il godimento esclusivo di alcuni spazi da parte di alcuni condomini, se tollerato dagli altri, non causa pregiudizio, a meno che non venga dimostrato che chi ne usufruisce esclusivamente ne tragga un vantaggio economico.
Parità di godimento e turnazione
L’assemblea condominiale, nel caso in cui i posti auto nello spazio comune siano insufficienti rispetto al numero dei condomini, può stabilire un sistema di turnazione per garantire un uso equo degli spazi. Una delibera che vieti ai condomini di occupare posti non assegnati, anche se questi sono momentaneamente liberi, è conforme all’articolo 1102 del codice civile. Tale regolamentazione è un corretto esercizio del potere di gestione delle cose comuni da parte dell’assemblea, come confermato dalla Cassazione (Sez. II, 22 ottobre 2018, n. 26630).
La regolamentazione dell’uso dei posti auto deve rispettare il principio di parità di godimento stabilito dall’articolo 1102 del codice civile. Questo principio impedisce che solo alcuni condomini possano utilizzare i beni comuni in modo esclusivo. In assenza di un regolamento specifico sul parcheggio, anche la richiesta di un solo condomino può obbligare l’assemblea a adottare un sistema di turnazione, eventualmente attraverso una decisione del Giudice.
Delibere illecite e assegnazione dei posti auto
Una delibera assembleare che assegni i posti auto in base al numero di millesimi posseduti dai condomini, privilegiando i proprietari con maggior numero di millesimi, è invalida. Tale criterio, se i posti non sono equivalenti per comodità d’uso, viola il diritto di ciascun condomino a un uso paritario delle parti comuni, consentendo ad alcuni un vantaggio ingiusto.
Analogamente, una delibera che escluda alcune categorie di condomini dalla fruizione dei posti auto, regolando l’uso delle aree comuni solo per specifici gruppi, è illecita.
Infine, l’assemblea non può validamente decidere l’assegnazione permanente di posti auto a singoli condomini senza il consenso unanime di tutti. Qualsiasi modifica alla destinazione delle aree comuni richiede l’accordo di tutti i condomini. Se viene raggiunto un accordo unanime, con sottoscrizione del verbale e planimetrie allegate, esso assume valore contrattuale e può essere modificato solo con il consenso di tutti.