Le quotazioni del petrolio si stanno mostrando abbastanza stabili, come conferma la chiusura di settimana scorsa, con i future su Brent e Wti che si mantengono entro un range di prezzi piuttosto ristretto e un incremento rispettivamente dell’8% e oltre il 10% dall’inizio dell’anno. Questo andamento è stato influenzato da vari fattori, tra cui i dati macroeconomici, le scorte petrolifere statunitensi e le tensioni geopolitiche, in attesa del prossimo meeting dell’Opec+ previsto per inizio giugno.
Diversi elementi stanno sostenendo i prezzi del petrolio. In primo luogo, i recenti dati sull’inflazione americana hanno mostrato segnali di moderazione, con un aumento dell’indice core dello 0,3% su base mensile e del 3,4% su base annua, il ritmo più basso degli ultimi tre anni e wuesto ha alimentato l’ottimismo degli investitori sulla possibilità di un taglio dei tassi da parte della Federal Reserve entro l’anno, probabilmente a settembre. Un contesto di tassi più bassi favorirebbe la crescita economica e, di conseguenza, la domanda di petrolio.
I dati dell’EIA
In aggiunta, i dati dell’Energy Information Administration (EIA) hanno rilevato una riduzione delle riserve di greggio negli Stati Uniti superiore alle aspettative, con un calo di 2,5 milioni di barili, con gli stock di benzina e prodotti distillati che sono diminuiti leggermente, nonostante le previsioni di un aumento.
D’altra parte, l’Agenzia Internazionale per l’Energia (AIE) ha tagliato le sue previsioni sulla domanda di petrolio per quest’anno di 140.000 barili al giorno, portandole a circa 1,1 milioni, una riduzione attribuibile a una minore richiesta da parte dei Paesi dell’area OCSE e causata da un’attività industriale contenuta e da un inverno mite. Le previsioni dell’AIE contrastano con quelle dell’Opec, che prevede un aumento della domanda di 2,25 milioni di barili al giorno nel 2024.
Tensioni geopolitiche e prossimo meeting dell’Opec+
Il mercato petrolifero continua a essere influenzato dalle tensioni geopolitiche, con conflitti in corso tra Russia e Ucraina e nella Striscia di Gaza. Recentemente, la raffineria russa di Tuapse è stata colpita da droni ucraini, causando incendi e interruzioni della produzione.
In questo contesto, l’attenzione si rivolge al prossimo meeting dell’Opec+ del 1° giugno. Durante questa riunione, i membri del cartello e i loro alleati dovranno decidere se prolungare ulteriormente i tagli alla produzione, attualmente in vigore fino alla fine di giugno. Secondo gli analisti di ING, la politica di produzione dell’Opec+ sarà cruciale per mantenere l’equilibrio del mercato nella seconda metà del 2024. Tuttavia, la gestione delle aspettative del mercato sarà fondamentale, e un eventuale consenso su un prolungamento totale dei tagli potrebbe rendere difficile per l’Opec+ intraprendere altre azioni.
Nel complesso, i vari fattori si sono compensati, mantenendo la volatilità del Brent ai minimi da marzo. La fase laterale dei prezzi potrebbe proseguire fino alla prossima riunione dell’Opec+, che sarà determinante per le future dinamiche del mercato petrolifero.