Il Governo italiano sta lavorando per rendere permanente la normativa sui tavolini e dehors all’aperto nei centri urbani e wuesta iniziativa, avviata durante la pandemia, ha visto un’ampia diffusione di dehors fuori da bar, ristoranti e locali serali.
Attualmente, la legge contenuta nel Ddl Concorrenza permette agli esercenti di utilizzare il suolo pubblico senza pagare il canone di occupazione fino a Natale 2024.
Adolfo Urso, Ministro delle Imprese e del Made in Italy, ha ribadito l’importanza di questa misura: “Migliorare il decoro urbano anche attraverso i tavolini all’aperto” ed ha sottolineato che il governo, in collaborazione con l’Anci, sta lavorando per creare una normativa che bilanci il migloramento del decoro urbano con l’uso dei dehors, con l’obiettivo di mantenere un ambiente ordinato e accogliente, integrando armoniosamente i tavolini all’aperto nel tessuto urbano.
Le reazioni
Giancarlo Banchieri, presidente di Fiepet Confesercenti, ha espresso soddisfazione per l’iniziativa: “Senza questo intervento migliaia di tavoli rischiavano di sparire. L’auspicio è che si lavori per rendere strutturale il regime di semplificazione” e ritiene che i dehors non solo aumentino l’attrattiva delle strade e piazze, ma contribuiscano anche a una gestione sostenibile dei picchi di calore e a contrastare le attività abusive di somministrazione.
Non tutti però condividono l’entusiasmo per i tavolini all’aperto. Carlo Rienzi, presidente del Codacons, ha criticato duramente la misura, definendola “uno stupro ai danni dei centri storici e delle città e un immenso regalo a bar e ristoranti sulla pelle dei cittadini” ed ha sottolineato che, nonostante la fine dell’emergenza Covid, il governo vuole rendere permanente una misura che ha causato caos e degrado.
Un bilancio sostanzialmente positivo
La diffusione dei tavolini all’aperto ha rappresentato una vera e prpria rivoluzione per il settore della ristorazione, che ha registrato una crescita del 7,6% tra il 2018 e il 2023, una misura che ha contribuito in modo significativo a salvare il comparto durante la pandemia e che continua a essere un elemento centrale per la ripresa economica e sociale delle città italiane.