Poche tecnologie sono diventate così integrate nella nostra vita quotidiana come il Bluetooth. Dagli smartphone ai computer fino ai televisori e agli altoparlanti, questa tecnologia wireless si è evoluta ben oltre le cuffie a mani libere. Ma qual è il problema con quello strano nome e ha davvero qualcosa a che fare con i denti?
Una breve storia del Bluetooth
Gli inizi del Bluetooth risalgono al 1989, quando Nils Rydbeck, il CTO di Ericsson Mobile, iniziò lo sviluppo della tecnologia radio “short link” che sarebbe poi diventata Bluetooth. Lo scopo originale era specificamente per le cuffie wireless.
Il prossimo decennio sarebbe stato dedicato a lavorare su una soluzione praticabile. Le cose si scaldarono davvero nel 1998 quando fu formato il Bluetooth Special Interest Group (SIG). Inizialmente comprendeva Ericsson, IBM, Intel, Nokia e Toshiba, ma in un solo anno è rapidamente arrivato a circa 4.000 membri.
Non passò molto tempo prima che i dispositivi con Bluetooth iniziassero ad arrivare sul mercato. Bluetooth 1.0 è stato rilasciato nel 1999, tornando al suo scopo originale, il primo dispositivo Bluetooth era un auricolare wireless. Il primo telefono con Bluetooth è stato l’Ericsson T36, ma non lo è stato fino al Ericsson T39 nel 2001 che un telefono con Bluetooth è arrivato sul mercato.
Al giorno d’oggi, il Bluetooth SIG ha oltre 30.000 membri e il Bluetooth è presente in molti più dispositivi rispetto ai soli auricolari e telefoni wireless. Bluetooth 1.0 è uscito oltre 20 anni fa, ma la versione più recente è solo Bluetooth 5.4, rilasciata a febbraio 2023.
Origine del nome Bluetooth
Le origini del nome Bluetooth sono un po’ strane. È un termine diventato così comune da aver perso ogni significato, ma mettere insieme le parole “Blu” e “Dente” non sembra avere molto senso in relazione alla tecnologia wireless. In realtà, non ha nulla a che fare con questo.
Il nome Bluetooth venne proposto da Jim Kardach di Intel nel 1997. “Bluetooth” era il soprannome di Re Harald Gormsson di Danimarca e Norvegia nel X secolo. Gli storici hanno ipotizzato che il soprannome derivi da un dente scolorito: immaginatelo. Ma come può diventare il nome di uno standard wireless?
Kardach ha detto di aver scelto il nome Bluetooth perché il re era “famoso per aver unito la Scandinavia proprio come noi intendevamo unire l’industria dei PC e dei cellulari con un collegamento wireless a corto raggio“. Originariamente doveva essere il nome in codice, ma eccoci qui, quasi 30 anni dopo, a dire ancora “Bluetooth”.
Il significato segreto del logo Bluetooth
Il logo ha anche una storia sorprendente alle spalle. Potresti pensare che sia solo una bella lettera stilizzata “B”, ma la forma è in realtà molto intenzionale. Ricordi King Bluetooth? Ha fatto di più che fornire il nome; c’è anche lui dietro il logo.
L’icona Bluetooth “B” è una combinazione delle rune nordiche per le lettere H e B, ovvero Harald Bluetooth.
Chi sapeva che tutti noi pronunciavamo il nome di un antico re e sfoggiavamo le sue iniziali ovunque? Il Bluetooth è una delle invenzioni moderne più significative: lo usiamo continuamente. Ora, ogni volta che lo farai, probabilmente penserai ad un re scandinavo con i denti scoloriti.