Coloro che possiedono un’invalidità superiore all’80% e i non vedenti possono accedere alla pensione con requisiti ridotti rispetto a quelli stabiliti dalla Legge Fornero. Analizziamo come funzionano queste agevolazioni e quali sono i criteri per poter usufruirne.
Requisiti
Il Decreto Amato (D.lgs. 503/1992) stabilisce le regole per la pensione anticipata per i lavoratori con disabilità. Per gli uomini con un’invalidità dell’80% o più, l’età pensionabile è 61 anni, mentre per le donne è 56 anni. Per i non vedenti, i requisiti di età sono ancora più bassi: 56 anni per gli uomini e 51 per le donne. Questi requisiti rappresentano un notevole anticipo rispetto ai 67 anni normalmente richiesti per la pensione di vecchiaia.
Requisiti contributivi
Il Decreto Amato introduce anche deroghe per l’anzianità contributiva. I beneficiari possono accedere alla pensione con 15 anni di contributi se soddisfano una delle seguenti condizioni:
- 15 anni di contributi prima del 1992 (780 settimane);
- Autorizzazione al versamento di contributi volontari entro il 24 dicembre 1992;
- Almeno 25 anni di contributi, di cui 15 di contributi effettivi da lavoro dipendente e 10 di lavoro discontinuo.
Queste deroghe offrono una maggiore flessibilità per le persone con disabilità che desiderano accedere alla pensione anticipata.
Come richiedere la pensione anticipata per invalidità
Per accedere alla pensione anticipata per invalidità, è necessario che l’INPS riconosca la percentuale di invalidità, che deve essere almeno dell’80%. La valutazione dell’INPS si basa sulle previsioni della Legge 222/1984 sull’invalidità previdenziale o pensionabile, che prende in considerazione la riduzione della capacità di lavoro a meno di un terzo.
Una volta ottenuta la conferma dell’invalidità, c’è una finestra mobile di 12 mesi prima di ricevere il primo assegno previdenziale. L’importo viene calcolato secondo i criteri abituali (retributivo, contributivo o misto) senza penalizzazioni.
Sentenza della Corte d’Appello di Torino
Una recente sentenza della Corte d’Appello di Torino ha confermato che i requisiti sanitari per concedere la pensione anticipata per invalidità devono basarsi sull’articolo 2 della legge 118/71, che richiede una percentuale di invalidità non inferiore all’80%. Questa sentenza ha ribaltato una precedente decisione dell’INPS, confermando che l’invalidità previdenziale non dovrebbe prevalere sull’invalidità civile per accedere alla pensione anticipata.