Se qualcuno mi dicesse che i mercati finanziari hanno una notevole influenza anche sulle uova di Pasqua, mi chiederei quanto meno se la cosa sia possibile. In realtà non solo è possibile, ma addirittura molto importante e la risposta sta in una parola: cacao.
A pochi giorni dalla Pasqua, i prezzi del cacao hanno toccato nuovi massimi storici, superando i 10.000 dollari a tonnellata, per poi arretrare leggermente a causa della scarsità dell’offerta dovuta ai cattivi raccolti.
Scarsità dell’offerta dall’Africa occidentale
La principale regione produttrice di cacao al mondo, l’Africa occidentale, ha registrato una significativa riduzione dell’offerta, contribuendo all’impennata dei prezzi. La Costa d’Avorio e il Ghana, che rappresentano quasi il 60% della produzione mondiale, hanno subito condizioni climatiche avverse che hanno danneggiato i raccolti.
Aumento dei costi e impatto sui consumatori
Il fenomeno climatico El Nino e l’aumento dei costi di pesticidi e fertilizzanti hanno messo a dura prova gli agricoltori, riducendo i raccolti e influenzando la catena di approvvigionamento. I consumatori possono aspettarsi un aumento del prezzo del cioccolato, considerato ormai un prodotto di lusso.
Lindt & Sprungli annuncia aumenti di prezzo
Il produttore svizzero di cioccolato Lindt & Sprungli ha avvertito che i suoi prezzi aumenteranno ulteriormente nei prossimi anni, dopo aver già subito un aumento del 10% nel 2023. Questo dimostra come l’impennata dei prezzi del cacao stia influenzando l’intera filiera del cioccolato.
In sintesi, la correlazione c’è eccome. L’aumento dei prezzi del cacao ha origini principalmente nelle difficili condizioni climatiche dell’Africa occidentale e nei costi crescenti per gli agricoltori. Questo ha portato a una riduzione dell’offerta e a un aumento dei prezzi, che si rifletterà sui consumatori con un probabile aumento del prezzo del cioccolato nei prossimi anni.