Il Blue Monday: una bufala pubblicitaria
Anche nel 2024 torna alla ribalta la storia del terzo lunedì di gennaio classificato come il giorno più triste dell’anno, il Blue Monday. Magari gennaio, tra freddo e rientro dalle ferie natalizie, non è il mese preferito da molti, ma, di fatto, che ci sia un giorno più triste è una bufala, legata in realtà a una vecchia trovata pubblicitaria.
Blue Monday, ecco perché è una bufala
A calcolare la data del lunedì più triste sarebbe stato Cliff Arnall, psicologo dell’Università di Cardiff, che tramite un’equazione avrebbe stabilito la data del giorno nero. Lo psicologo avrebbe preso in considerazione variabili come i sensi di colpa per i soldi spesi per i regali natalizi, il ritorno dalle ferie, il tempo e via dicendo.
Tuttavia, il Blue Monday è una bufala perché non ha alcun valore scientifico, ma è frutto di una campagna pubblicitaria di Sky Travel del lontano 2005. Inoltre, l’equazione è semplicemente una libera interpretazione del professor Arnall, tanto che la stessa università ne ha preso le distanze.
Ogni anno, però, si ripropone la stessa storia. Senza soffermarsi sulle diverse versioni della formula che avrebbe portato alla classificazione del Blue Monday, ribadiamo che essa non ha fondamenti scientifici e non specifica quali unità di misura sono state utilizzate per stabilire i parametri.
Come se non bastasse, lo stesso Arnall, tempo dopo, ha confessato di essere stato pagato da un’agenzia per mettere la propria firma su uno studio già impostato che non aveva alcun valore scientifico. La stessa cosa è successa con il “giorno più felice dell’anno”, in quel caso Arnall venne pagato dall’azienda di gelati Wall’s.
Insomma, si tratta di una trovata di marketing pubblicitario: nel caso del giorno più triste, Sky Travel proponeva una bella vacanza per tirarsi su, mentre nel caso del giorno più felice Wall’s invitava a festeggiare con un bel gelato.
Anche se le campagne sono concluse da tempo, la bufala del Blue Monday continua ad colpire. Non lasciarti ingannare da questa falsa classificazione e ricorda che il tuo stato d’animo dipende da molti fattori e non da un singolo giorno dell’anno.