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La bolla delle auto elettriche è scoppiata? È la domanda che si stanno facendo gli investitori dopo che negli ultimi due anni sono stati spazzati via circa 1.400 miliardi di capitalizzazione nel settore. I numeri purtroppo sono impietosi e dimostrano come in effetti l’euforia verso una marea di startup che si affacciavano nel mondo delle auto a batteria sia svanita.
Quello che va dal 2019 al 2021 è stato un periodo d’oro. Un gruppo di nove nuovi protagonisti quali NIO, Nikola, Fisker, Rivian Automotive, Lucid, XPeng, Polestar Automotive, Canoo e Lordstown Motors avevano raggiunto un picco di valore in Borsa di 470 miliardi di dollari. Oggi quel valore si è ridimensionato dell’87% ad appena 59 miliardi di dollari. Ciò che accomuna queste società è il fatto che non siano redditizie. Tuttavia, anche quelle che fanno soldi come Tesla, Byd e Li Auto hanno perso smalto in Borsa negli anni. Da un massimo di 1.400 miliardi di dollari, la loro capitalizzazione combinata è scesa di quasi il 36% a circa 900 miliardi di dollari.
Cosa è successo?
La spiegazione di quanto è accaduto negli ultimi due anni non può riferirsi a un singolo fattore. Sicuramente ha inciso uno scenario diverso per i tassi d’interesse. Fino al 2021 il costo del denaro era praticamente a zero e per le società tecnologiche era facile finanziare i propri investimenti. Oggi, con i tassi al 4,5%, la situazione si è fatta complessa. Soprattutto in rapporto al fatto che le vendite finora non sono equilibrate rispetto alla spesa sostenuta.
Gli investitori inoltre hanno iniziato una scrematura in un contesto che si è fatto più difficile con l’aumentare della concorrenza. La guerra ai prezzi innescata da Tesla all’inizio di quest’anno è stata un duro colpo per molte aziende che non sono riuscite a essere competitive. Solo poche società, come le cinesi BYD e Li Auto, sono state in grado di proporre modelli economici senza compromettere i margini aziendali. In altri termini, i produttori di veicoli elettrici poco efficienti nel loro processo produttivo sono andati in grosse difficoltà. In definitiva, le startup non redditizie e che non producono cash flow non attraggono più, mentre il mercato sta facendo una selezione naturale.
Auto elettriche: ecco cosa aspettarsi per il 2024
Per comprendere cosa attendersi il prossimo anno, bisogna analizzare con più attenzione cosa è avvenuto nel 2023. In realtà, come sottolinea Paul Jacobson, direttore finanziario di General Motors, il settore delle auto elettriche non ha visto un rallentamento della domanda, ma della crescita. Difatti, nel terzo trimestre di quest’anno le vendite dei veicoli a batteria nel complesso sono cresciute di circa il 50% in USA, Cina ed Europa.
Quindi cosa bisogna aspettarsi? Secondo Jacobson, “la domanda di veicoli elettrici continuerà a crescere negli Stati Uniti per effetto dei progressi nelle infrastrutture di ricarica, dell’introduzione di nuovi modelli di veicoli e dell’abitudine degli acquirenti americani alla tecnologia EV”. Il tasso di crescita però rimarrà contratto. Tesl
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