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Dicembre si avvicina e con l’ultimo mese dell’anno anche la tredicesima 2023, un bonus molto atteso considerando che le fiammate dell’inflazione stanno incidendo in maniera particolarmente negativa sul portafogli degli italiani, con ripercussioni pure sul carrello della spesa. Ma quando viene pagata la gratifica natalizia, quali sono gli aumenti previsti sulla mensilità aggiuntiva e che categorie di lavoratori la riceveranno prima degli altri?
Tredicesima 2023: quando viene pagata
Non c’è un giorno preciso e uguale per tutti per il versamento della tredicesima: il saldo varia a seconda del contratto d’assunzione e dipende quindi da pubblico e privato e dai CCNL dei diversi settori. In genere, la mensilità extra viene erogata nel corso del mese di dicembre: nello specifico, tra l’inizio del mese e i giorni che precedono Natale.
Il calcolo rimane sempre uguale: l’ammontare è un dodicesimo della retribuzione annua, sulla base della retribuzione lorda in busta paga usando come parametro l’importo dei mesi lavorati nel corso dell’anno. La formula è: mesi lavorati × importo lordo dello stipendio mensile ÷ 12. Al risultato vanno sottratte le ritenute fiscali e previdenziali. Sulla gratifica natalizia, infatti, non ci sono le detrazioni per lavoro dipendente o quelle per i carichi di famiglia: è per questo motivo che la mensilità aggiuntiva è più tassata rispetto allo stipendio mensile.
La tassazione della tredicesima, attuata ovviamente anche per il 2023, fa sorridere il Fisco: attraverso la ritenuta dell’IRPEF, lo Stato incasserà 13,2 miliardi di euro. Si calcola che, al netto dei contributi previdenziali, a imprese e società pubbliche e private e all’INPS che eroga le pensioni, la gratifica natalizia costerà 53,9 miliardi di euro.
Tredicesima 2023 a dipendenti pubblici, privati e pensionati
Innanzitutto, bisogna ricordare che la tredicesima spetta a tutti i lavoratori dipendenti privati e pubblici, assunti con contratto a tempo determinato e indeterminato, e a tutti i pensionati. Stando ai dati della CGIA di Mestre, sono 35 milioni gli italiani che fino alla vigilia di Natale riceveranno la mensilità extra: 18,9 milioni di lavoratori dipendenti e 16,1 milioni di pensionati. Le tredicesime quest’anno valgono 40,7 miliardi di euro.
I primi a ricevere la tredicesima 2023 sono i pensionati. Le pensioni di dicembre, infatti, vengono pagate il 1° dicembre tramite bonifici, sia in banca che in Posta, mentre i pagamenti in contanti si concludono martedì 5 dicembre agli uffici postali. L’extra viene versato sul cedolino insieme alla regolare mensilità. In Posta bisogna rispettare l’ordine alfabetico per il ritiro: venerdì 1° dicembre i cognomi dalla lettera A alla C; sabato 2 dicembre (soltanto la mattina) i cognomi dalla D alla K; lunedì 4 dicembre i cognomi dalla L alla P; martedì 5 dicembre i cognomi dalla Q alla Z.
Per i dipendenti pubblici, le date sono stabilite per legge. Giovedì 14 dicembre tocca agli insegnanti delle scuole materne ed elementari; venerdì 15 dicembre è il turno del personale amministrato dalle Direzioni provinciali del Tesoro con ruoli di spesa fissa e del personale insegnante supplente temporaneo e degli altri dipendenti pubblici. In quest’ultimo caso, si anticipa al 15 rispetto al 16 fissato dalla norma che nel 2023 cade di sabato.
Per i lavoratori dipendenti del privato, infine, non c’è una data fissa. Tendenzialmente, la tredicesima entra nel conto prima del 25 dicembre, ma capita spesso che il giorno dell’erogazione possa variare, anticipando nella prima quindicina o ritardando a fine mese.
Tredicesima 2023: aumenti in arrivo
Grazie al decreto Anticipi, approvato dal governo il 16 ottobre scorso, scatta l’adeguamento della tredicesima all’inflazione. La rivalutazione è calcolata sulla base della variazione percentuale che si è verificata negli indici dei prezzi al consumo forniti dall’ISTAT il 7 novembre. Si prevede che sarà versata una tredicesima leggermente più sostanziosa: +0,8%. Una piccola ma significativa boccata di ossigeno per il budget di fine mese e delle festività, in questo periodo di prezzi alle stelle.
L’incremento delle tredicesime per il 2023 è stimato complessivamente in 7 miliardi di euro rispetto al 2022. La CGIA spiega che l’aumento è dovuto alla crescita del 5% del monte
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