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Leonardo sta lavorando ad alleanze per creare dei poli europei nel settore della difesa. Il dialogo preferenziale è con tedeschi e francesi. Roberto Cingolani, a.d. di Leonardo ha indicato alcune linee strategiche del gruppo, in un’audizione alla Commissione Difesa della Camera.
Cingolani ha confermato che “è stata creata una nuova “divisione Spazio” e ha detto che la discussione con la francese Thales per modificare gli accordi della Space alliance ha portato alla modifica dei patti parasociali.
“Stiamo lavorando su alcune alleanze che devono creare dei poli europei. Abbiamo in corso due diligence con banche internazionali – ha detto l’a.d. di Leonardo – che ci aiutano a capire cosa vendere e cosa comprare. Stiamo meditando su joint venture di natura gigantesca perché vogliamo essere uno dei motori della creazione dello spazio europeo della sicurezza”.
Cingolani non ha indicato in quali settori e con quali potenziali partner ci siano discussioni. “Fare dei poli europei vuol dire creare degli oggetti che non saranno solo italiani o tedeschi o francesi e che competeranno alla pari con i colossi cinesi e americani”. Secondo fonti autorevoli, Leonardo si muoverebbe soprattutto su due filoni: gli armamenti terrestri e l’elettronica per la difesa.
Tra le controparti potenziali risulta vi siano colloqui ad ampio raggio con la tedesca Rheinmetall, leader nei mezzi blindati terrestri. Quando alla guida di Leonardo c’era Alessandro Profumo, il numero uno di Rheinmetall, Armin Papperger, aveva manifestato interesse ad acquisire una partecipazione azionaria importante in Oto Melara per lo sviluppo di nuovi blindati e carri armati, con un occhio alle commesse plurimiliardarie che dovrebbero arrivare dall’Esercito soprattutto per il rinnovo dei carri armati pesanti Ariete.
Profumo preferiva un’intesa con la franco-tedesca Knds ma non se ne fece nulla. Adesso sul tavolo c’è l’intenzione del ministro della Difesa, Guido Crosetto, di acquisire carri armati Leopard 2 di produzione tedesca per 8,2 miliardi di euro in 14 anni. Un’intesa di Leonardo con Rheinmetall e anche con Kmw potrebbe inserirsi in questa prospettiva. Un’ulteriore ipotesi è che Leonardo voglia aumentare il peso nella tedesca Hensoldt, di cui detiene il 25,1 per cento.
Il piano industriale di Leonardo “sarà presentato il 24 febbraio al cda e dai primi di marzo ai mercati internazionali”. Con Fincantieri, inoltre, “è scoppiata la pace. Stiamo scrivendo un accordo industriale fatto bene su alcune cose che devono funzionare, noi facciamo cose che volano, loro fanno cose che galleggiano, non è così complicato, e l’elettronica fa da collante”. Le aerostrutture restano il punto debole. “Sulle aerostrutture la buona notizia è che a fine 2025 saremo sostanzialmente a pareggio, da quel momento in poi valuteremo anche nuove attività”.
Azioni Leonardo: quotazioni respinte dalla resistenza a quota 15
Le azioni Leonardo sembrano essere impostate al ribasso nel breve termine, anche grazie alla performance negativa registrata nella seduta di ieri (-0,45%). Dopo un’apertura in linea con la chiusura precedente, infatti, le quotazioni hanno intrapreso fin da subito un andamento fortemente ribassista che le ha portate a realizzare un minimo sul livello 14,245, per poi andare a chiudere sul finale non distante a quota 14,330.
Dopo il minimo toccato lo scorso 6 ottobre sul livello 12,760 l’azione ha invertito la rotta salendo in modo non particolarmente incisivo ma costante, con una convincente ciclicità che ha alternato fasi positive ad altre negative. Tutto questo fino a lunedì, quando è stata raggiunta l’importante resistenza presente a quota 15 euro. Tal
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