(QuiFinanza.it) Grande attenzione e interesse generale, ovviamente, per il Decreto energia, che è stato approvato nel Consiglio dei ministri del 25 settembre. Una delle misure inserita è già nota come “salva commercio”.
Ciò indica la chance di regolare i propri debiti con il Fisco, in relazione alla violazione delle normative di memorizzazione elettronica e trasmissione telematica, così come nell’emissione di scontrini e ricevute fiscali. Una sanatoria come previsto? Non proprio. Il governo ha fatto un passo indietro e rimescolato un po’ le carte. Ecco nel dettaglio cos’è stato previsto per i contribuenti.
Norma salva commercio
Ci si aspettava una sanatoria sugli scontrini, al fine di tendere la mano agli imprenditori con un conto aperto con l’Agenzia delle Entrate in tale materia. Il Decreto energia ha invece escluso quest’opzione, optando per un’operazione più blanda. Parliamo del ravvedimento operoso.
Chi dovesse optare per questa soluzione, stando a quanto deciso dal governo di Giorgia Meloni nell’ultimo Consiglio dei ministri, sarà esentato dalla sanzione accessoria, che è di fatto la sospensione della licenza.
Ciò che viene chiesto all’imprenditore in questione, ricordando come il ravvedimento operoso
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