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Lo storico amministratore delegato di Campari Bob Kunze-Concewitz ha deciso di lasciare la guida della società a partire da aprile 2024. A sostituirlo è stato chiamato Matteo Fantacchiotti, managing director dell’area Asia Pacifico, che in attesa del passaggio di consegne è stato nominato vice amministratore delegato. Dopo diciotto anni in azienda, Kunze-Concewitz, ha informato il Consiglio di amministrazione di Campari della propria decisione di ritirarsi a partire dall’assemblea degli azionisti del prossimo 11 aprile 2024, per coltivare le sue passioni, .
Kunze Concewitz è stato ad di Campari negli ultimi sedici anni e il suo contributo è definito nel comunicato di Campari “senza pari, avendo egli fatto crescere l’azienda circa tre volte in termini di vendite nette e redditività” grazie a una combinazione di crescita organica ed esterna, con ventisette acquisizioni dal 2007, per un investimento complessivo di 3 miliardi.
Sotto la sua guida sono stati sviluppati con successo marchi chiave nella categoria aperitivi, come Aperol che ha aumentato le vendite nette dodici volte, diventando il marchio più importante del gruppo. Campari è stato rilanciato con grande successo ed è oggi tra i brand più apprezzati e consumati al mondo, con il cocktail Negroni.
Durante questi anni la capitalizzazione di mercato è aumentata di oltre sei volte fino a raggiungere oggi 13,8 miliardi di euro. Dopo il ritiro, si prevede che Kunze Concewitz diventi amministratore non esecutivo della società.
Azioni Campari accelerano al ribasso violando il Supertrend
Il titolo Campari è decisamente impostato al ribasso nel breve termine anche grazie alla performance molto negativa registrata nella seduta di ieri (-4,30%). Dopo un’apertura in linea con la chiusura precedente, infatti, le quotazioni hanno intrapreso fin da subito un andamento fortemente ribassista che le ha portate a realizzare un minimo sul livello 11,140, per poi rimbalzare leggermente nel corso del pomeriggio fino a chiudere a quota 11,350.
Dopo il doppio massimo realizzato nei mesi di giugno e luglio in area 12,960 l’azione ha drasticamente invertito la propria rotta con un movimento discendente che si è arrestato lo scorso 18 agosto a quota 11,550. Da quel momento i corsi hanno ripreso lentamente a salire fino a raggiungere la resistenza rappresentata dal livello 12,250, per poi ritracciare ancora una volta verso quota 11,750. In pratica una situazione di debolezza e pressione ribassista che però, fino a lunedì, poteva essere ancora vista in chiave positiva grazie alla presenza di due minimi crescenti, preludio a un più solido rimbalzo. E invece no, la notizia del cambio dell’ottimo ad a partire dalla metà del prossimo anno ha fatto crollare le quotazioni, violando contemporaneamente l’importante indicatore Supertrend e il già citato supporto posizionato a 11,550, modificando la struttura grafica del titolo e aprendola a scenari ancora più negativi. Si vedrà solo nelle prossime giornate, già a partire da oggi, se tale effetto verrà riassorbito e in quanto tempo.
Dal punto di vista operativo, pertanto, l’ingresso in posizioni long è al momento assolutamente da sconsigliare, mentre le posizioni ribassiste potranno essere aperte solo alla violazione di quota 11,140 con obiettivo molto vicino al livello 10,545. L’impostazi
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