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Negli ultimi 15 anni il numero delle persone che si sono avvicinate al Forex è cresciuto a dismisura. Grazie alla possibilità di operare con piattaforme intuitive e poco denaro, avendo la possibilità di esercitarsi con conti demo, molti trader (o aspiranti tali) si sono cimentati in un’attività che potenzialmente risulta molto stimolante e redditizia. Tuttavia, la percentuale dei soggetti che ha avuto successo nel Forex è veramente esigua. Tutte le statistiche riportate finora da broker e ricercatori registrano che solo una minoranza sparuta riesce a essere redditizia, della quale una minima parte vive di trading. Viceversa, la stragrande maggioranza perde denaro e abbandona dopo poco tempo. Ma vediamo di affrontare a fondo l’argomento, mettendo in luce il significato del Forex, il funzionamento di questo mercato e le caratteristiche che lo contraddistinguono.
Forex: cos’è e come è nato
Il Forex è l’abbreviativo di Forex Exchange Market e significa scambio di valuta estera. Si tratta di un mercato dove è possibile negoziare una divisa con altre a tassi variabili e non fissi. Il Forex è il più antico mercato finanziario inteso come scambio di valute, seppur per come lo vediamo oggi l’anno di nascita è da ricondurre al 1971, quando furono abbandonati gli accordi di Bretton Woods. Fino ad allora e a seguito di una decisione presa dagli Stati Uniti nel 1944, c’era un sistema di convertibilità fissa delle valute con il dollaro USA, che a sua volta aveva un tasso di conversione fisso con l’oro (35 dollari l’oncia).
Il motivo per cui furono firmati gli accordi di Bretton Wood è stato per garantire una maggiore stabilità nei tassi di cambio, evitando le speculazioni valutarie soprattutto per quei Paesi usciti sconfitti dalla guerra. Tuttavia, le grandi spese americane sostenute per il conflitto in Vietnam portarono le riserve auree degli Stati Uniti a svuotarsi. Ciò convinse il presidente USA Richard Nixon a sospendere la convertibilità del dollaro in oro ad agosto del 1971. Alla fine di quell’anno, i membri del G10 seguirono a ruota e abbandonarono la convertibilità fissa delle proprie valute con il dollaro USA. Da quel momento, il valore relativo di ogni divisa era determinato dalla domanda e dall’offerta di mercato.
Forex: caratteristiche e funzionamento
Il Forex non ha una sede fissa e le operazioni tra le parti coinvolte avvengono attraverso un mercato over the counter (OTC), ossia non regolamentato. Tale mercato opera 24 ore su 24 per 5 giorni su 5 grazie alla sovrapposizione dei quattro principali centri finanziari mondiali: si inizia con le contrattazioni a Sydney, per proseguire poi con Tokyo, Londra e New York. Con i suoi circa 4.000 miliardi di scambi giornalieri, il Forex risulta il mercato finanziario più liquido.
Le valute sono scambiate sempre a coppie ed è per questo che si parla di cross valutari. Se ad esempio si prende la coppia di valute EUR/USD, la quotazione indica quanto della valuta che sta al denominatore, cioè dollari USA, occorre per comprare un’unità della valuta che si trova al numeratore, ossia euro. Quindi, se l’EUR/USD quota 1,10 significa che per acquistare 1 euro necessitano 1,10 dollari. In sostanza, quando si acquista il cambio EUR/USD non si sta facendo altro che comprare euro e vendere dollari allo stesso tempo e per la stessa quantità, sull’aspettativa che la moneta unica si rafforzi e quella statunitense si indebolisca.
Per pagare gli euro acquistati con dollari che non si posseggono è necessario che qualcuno faccia un prestito di valuta americana per coprire l’operazione. Ecco che entrano in gioco i fornitori di liquidità come banche, broker e dealer. Sui dollari prestati maturano interessi giornalieri a un tasso che viene determinato da ogni fornitore. Allo stesso modo gli euro acquistati producono interessi giornalieri. La differenza tra i due interessi che vengono addebitati e accreditati alla fine di ogni giornata di trading prende il nome di swap.
È bene precisare che ogni coppia valutaria ha un prezzo bid (denaro) e ask (lettera) e la differenza costituisce lo spread. Cosa significa? Il prezzo bid è quello a cui è possibile vendere un cross sul mercato; il prezzo ask è quello a cui è possibile acquistare un cambio. Il prezzo ask è sempre superiore al prezzo bid e la differenza, denominata spread, è il guadagno ottenuto dall’intermediario finanziario che fa incontrare la domanda con l’offerta.
Forex: tipologie di cambi
I cross valutari non sono tutti uguali nel mercato Forex. Alcuni sono più trattati rispetto ad altri per varie ragioni. Per questo si possono distinguere tre tipologie di coppie: le majors, le minors, le coppie esotiche.
Le majors sono le più scambiate, rappresentando oltre l’80% del totale delle negoziazioni sul mercato. Questo implica che la liquidità è molto elevata e lo spread relativamente basso. Le majors coinvolgono tutte il dollaro americano, che risulta la valuta più negoziata al mondo. Le coppie riguardano: EUR/USD, GBP/USD, USD/JPY, USD/CHF, USD/CAD, AUD/USD e NZD/USD.
Le minors sono meno liquide rispetto alle majors e non coinvolgono il dollaro americano ma alcune grandi valute come euro, sterlina britannica e yen giapponese. Tra le coppie minori possiamo citare: EUR/CHF, EUR/GBP, EUR/JPY, GBP/JPY, GBP/AUD, EUR/CAD, ecc.
Le coppie esotiche includono le
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