(BorsaeFinanza.it)
Le azioni globali hanno registrato il loro secondo peggior mese del 2023 ad agosto. Secondo i dati LSEG, l’aggregato MSCI World è sceso quasi del 3%. Gli investitori sono rimasti colpiti dal rallentamento dell’economia cinese che ha tradito le aspettative di gran parte del mercato che si attendeva un forte rimbalzo dopo le chiusure delle attività per Covid nel 2022. Ma i dati economici della seconda potenza economica mondiale fanno crescere la preoccupazione con gli inevitabili riflessi sull’economia mondiale.
Il mercato ha anche un po’ smarrito la propensione al rischio in considerazione dell’aumento dei rendimenti obbligazionari. La sensazione generale è che i tassi d’interesse della Federal Reserve – oggi al 5,5% – rimarranno alti ancora a lungo, forse per un periodo di tempo maggiore rispetto a quello che tutti quanti si aspettavano. Nel consueto simposio di Jackson Hole che si tiene a fine agosto, il presidente della Fed, Jerome Powell, ha ribadito che il lavoro per ridurre l’inflazione negli Stati Uniti non è ancora terminato, lasciando presagire che qualche stretta sul costo del denaro è ancora possibile e soprattutto allontanando le ipotesi di un taglio dei tassi a breve. Ciò rende poco conveniente l’investimento azionario anche in rapporto all’impatto che i tassi alti hanno sulle attività economiche.
Azioni globali: ottimismo dagli analisti
I mesi rimanenti fino alla fine del 2023 potrebbero quindi essere difficili per il mercato azionario. Gli strateghi di Wall Street però non sono particolarmente preoccupati, anzi ostentano un certo ottimismo di fondo. Secondo Madison Faller, stratega degli investimenti globali presso JPMorgan Private Bank, le prospettive sembrano più luminose oggi rispetto a un anno fa. “Dopo la discesa di fine estate delle azioni le valutazioni sembrano meno tese rispetto a prima e offrono un’altra possibilità di ricostruire l’esposizione azionaria, specialmente per quelle sacche di mercato che non hanno registrato un rally così elevato quest’anno”, ha affermato.
Le azioni globali potrebbero trarre beneficio dal fatto che l’eventualità di una recessione negli Stati Uniti si fa più lontana. Recentemente Goldman Sachs ha stimato una probabilità del 15% che l’economia a stelle e strisce si contragga, prevedendo quindi un atterraggio morbido. “Non è un cattivo scenario per le azioni, in particolare se si considera che l’inflazione ha raggiunto il picco e anche se i tassi, pensiamo, non scenderanno così rapidamente come il mercato sta prezzando”, ha affermato lo stratega della banca Peter Oppenheimer. L’esperto ha aggiunto che “la tecnologia è stata un driver cruciale anche quest’anno nei mercati azionari, ma ora c’
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