(BorsaeFinanza.it)
Il mese di agosto è iniziato con una sorpresa per i mercati finanziari internazionali: Fitch ha tagliato il rating degli Stati Uniti a AA+. La decisione ha provocato una forte reazione da parte della Casa Bianca, soprattutto ha portato volatilità tanto sui mercati azionari che su quelli obbligazionari. Cosa attendersi per il prossimo futuro dagli indici di Wall Street? Ecco la view settimanale contenuta nella Weekly Note di Vontobel (QUI per iscriversi gratuitamente).
Lo sgambetto di Fitch agli Stati Uniti ha avuto una duplice conseguenza sui mercati finanziari internazionali. In America il rendimento del T-Note a 10 anni è salito fino al 4,22%, valori che non si registravano da inizio novembre 2022. La discesa dei mercati azionari statunitensi intrapresa dai massimi del novembre 2021 fu proprio legata a un re-pricing degli operatori di una salita dei tassi dovuto ai rialzi dei tassi FED vissuta nei mesi seguenti. Da inizio anno indici come il Nasdaq 100 e l’S&P 500 hanno messo a segno un corposo recupero di quanto lasciato sul terreno nel 2022, con performance nell’ordine del 40 e 18%. La rivalutazione ha portato i P/E rispettivamente a 31,92x e 20,21x. Tenuto conto che la decisione di Fitch potrebbe portare a nuovi rialzi dei rendimenti dei titoli di Stato americani, il rischio è che per il mondo corporate questo possa appesantire i conti delle aziende più bisognose di capitale e al tempo stesso spingere gli investitori ad aumentare i propri impieghi su asset meno volatili.
A questo potrebbe unirsi un incremento della diversificazione degli asset manager USA, con l’Europa che potrebbe trarne giovamento, In tal senso il FTSE Mib appare ancora avvantaggiato grazie a un P/E di 7,82x dopo il rialzo del 21% da inizio anno e al forte peso della componente bancaria al suo interno. L’innalzamento dei tassi di interesse intrapreso nell’ultimo anno dalla BCE ha favorito il margine di interesse delle banche, così come dimostrato dai conti record di molte banche quotate a Piazza Affari. Un’altra piazza finanziaria che potrebbe beneficiare di questa situazione è rappresentata dal DAX, con il basket tedesco che passa di mano a 11,94 volte il P/E dopo il +13,98% maturato
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