(Money.it) Marcello De Angelis fa un passo indietro e circoscrive quanto ha dichiarato sulla strage di Bologna a “riflessioni personali”. Un discorso nel quale De Angelis chiede scusa senza mai menzionare le sue possibili dimissioni.
Quelle stesse dimissioni che la premier Giorgia Meloni “si aspettava”, ma che non ha esplicitamente chiesto, in quanto non voleva che queste apparissero più come la conseguenza del pressing di Schlein, Bersani e del resto dell’opposizione, insorta alle parole dell’ex parlamentare, accusandolo di tentare di riscrivere la storia della strage di Bologna.
Infatti, dopo gli accesi dibattiti e proteste contro la premier Meloni che non ha ritenuto opportuno recarsi di persona a Bologna per la commemorazione e che non ha riconosciuto pubblicamente la matrice fascista della strage, ci ha pensato Marcello De Angelis, capo della comunicazione istituzionale del presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca, a riaprire fragorosamente il caso.
Eppure, non tutti sanno chi è Marcello De Angelis, quale e i suoi legami con la premier Meloni e con gli esecutori della strage di Bologna. Ecco tutto quello che c’è da sapere.
Marcello De Angelis: chi è e che lavoro fa
Forse non tutti si ricordano dell’ex parlamentare Marcello De Angelis, classe 1960, oggi capo della comunicazione del presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca, di cui è stato già suo portavoce alla Croce Rossa.
Ma la carriera e la storia di De Angelis è molto più lunga, già noto a 14 anni alle Forze dell’Ordine per alcune “azioni sovversive”. Nel passato di De Angelis ritroviamo, infatti, la militanza nel Fronte della Gioventù, l’organizzazione giovanile del Movimento Sociale Italiano, in Lotta Studentesca, e in Terza Posizione, un movimento di estrema destra attivo dal 1978 al 1982.
Nel 1989 è stato arrestato a Londra e poi è tornato in Italia, dove è stato condannato a 5 anni e mezzo di carcere per associazione sovversiva e banda armata, scontando solo 3 anni per uscire poi nel 1992. Nel 1993 ha fondato il gruppo musicale 270bis, ovvero l’articolo del Codice penale sulle associazioni eversive. Da extraparlamentare poi è entrato nel Movimento Sociale Italiano e in Alleanza Nazionale.
Nel 2006 è stato eletto senatore di An, nel 2008 deputato con il Popolo della libertà (Pdl) fino al 2013. Intanto come giornalista professionista, dirige la rivista Area, ideata e promossa da Gia
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