(Money.it) La Bce continua a dominare la scena economica e finanziaria europea, con un dibattito acceso più che mai su cosa succederà ai tassi di interesse a settembre.
Lagarde ha lasciato la porta aperta a tutte le opzioni nella conferenza stampa del 27 luglio, citando i prossimi dati macro come gli unici fari che guideranno qualsiasi decisione sul costo del denaro.
L’Europa sta vivendo un periodo assai complesso, con una crescita che stenta a decollare nei 27 Paesi Ue e con gli investitori che tornano a intravedere la possibilità di una recessione per il blocco. Contrariamente a quanto si prevede negli Usa, l’atterraggio morbido non è dato per scontato nel vecchio continente.
In effetti, l’inflazione sta rallentando ma non abbastanza e il settore industriale mostra segni di grave debolezza, con la Germania a trainare queste fragilità.
In questo contesto, si stanno sommando diverse voci autorevoli di membri Bce e non solo su quale sia la ricetta più efficace per fermare i prezzi ed evitare una recessione in Europa: aumento e pausa dei tassi sono le opzioni considerate, sulle quali non c’è unanimità di intenti.
Cosa deciderà la Bce a settembre: caos tassi, aumento o pausa?
L’attesa per la riunione Bce di settembre è già molto sentita, tra un mix di voci su cosa può fare la Bce.
L’economista capo della Banca centrale europea Philip Lane è fiducioso che l’inflazione nella zona euro diminuirà notevolmente nei prossimi mesi, aggiungendo indizi che i tassi di interesse sono vicini al loro picco.
Mentre le pressioni sui prezzi non centreranno l’obiettivo del 2% fino al
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