(Money.it) Spesso si sente parlare di stato di bisogno e stato di necessità (che, come vedremo, non sono propriamente dei sinonimi) in relazione ai furti, soprattutto quando hanno come oggetto dei generi alimentari o comunque dei beni di prima necessità. In effetti il nostro ordinamento riconosce un’attenuante nel caso in cui il furto sia dovuto a un’urgenza non altrimenti soddisfacibile, similmente alla legittima difesa anche se in ambiti completamente diversi.
Di fatto, si può quasi arrivare a considerare legale rubare se sussiste lo stato di bisogno. Il vero punto cruciale è stabilire se effettivamente sussista lo stato di bisogno e soprattutto se configuri l’attenuante prevista dalla legge per lo stato di necessità. Chiariamo che comunque, anche nel caso in cui sia riconosciuta la necessità, rubare rappresenta sempre un reato. Al più, quando davvero esistono le condizioni previste dalla legge, si configura una non punibilità.
Cos’è lo stato di bisogno
La definizione dello stato di bisogno è spesso utilizzata in ambito legale, ad esempio riguardo all’obbligazione alimentare, doveri coniugali e degli uniti civilmente o usura. In ogni caso, si fa sempre riferimento a una forte e comprovata deficienza economica. Non solo, per determinare lo stato di bisogno di un individuo è necessario che al disagio economico si unisca l’impossibilità di soddisfare in modo adeguato le necessità primarie della vita.
Tanto per fare un esempio, una persona giovane con una formazione scolastica avanzata non è considerabile in stato di bisogno soltanto perché disoccupata, perché ha gli strumenti per sopperire a questa mancanza e superare la difficoltà. Lo stesso si potrebbe dire di chi ha un patrimonio di cui usufruire o di un soggetto che, pur avendo un reddito basso, riesce a pagare le spese per l’abitazione, il vitto e l’assistenza sanitaria.
Di fatto anche le situazioni elencati potrebbero provenire da disagi di qualche tipo, ma non sono rilevanti per quanto attiene lo stato di bisogno.
La giustificazione del furto per
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