(BorsaeFinanza.it) Il reddito fisso rimane l’asset class preferita dei fondi sovrani, nonostante le perdite nei portafogli di investimento registrate lo scorso anno a causa del forte aumento dei tassi di interesse operato dalle Banche centrali. Perdite figurative, almeno finché le obbligazioni non vengono cedute sul mercato. Tuttavia, proprio a causa di quanto successo lo scorso anno la strategia di investimento sui bond è stata modificata. All’approccio “set and forget” si affianca, in aumento, la preferenza per una gestione più attiva.
È quanto emerge dall’Invesco Global Sovereign Asset Management Study, il principale indicatore dell’attività degli investitori sovrani basato sulle opinioni di 142 direttori finanziari, responsabili di asset class e strategist di portafoglio senior di 85 fondi sovrani e 57 Banche centrali, per un totale di asset in gestione pari a 21.000 miliardi di dollari.
Più obbligazioni che azioni
Il reddito fisso è l’asset class che i fondi sovrani sono più propensi ad aumentare nella loro asset allocation strategica nel corso dei prossimi dodici mesi, con il 28% di allocazione netta, superando le infrastrutture (25%), il private equity (21%), le azioni quotate (15%) e il real estate (9%).
Tuttavia, l’incapacità del reddito fisso di proteggere i portafogli dalla correzione dei prezzi degli asset del 2022 ha cambiato il modo in cui gli investitori sovrani percepiscono l’asset class. “Sebbene i rendimenti medi nel 2022 siano stati negativi, i risultati sono stati caratterizzati da una notevole variabilità” ha commentato Rod Ringrow, head of Official Institutions di Invesco. I migliori risultati sono stati generati da chi ha riconosciuto i rischi posti dai prezzi gonfiati degli asset e ha come conseguenza a apportato modifiche sostanziali al p
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