(Money.it) Mercati già in allerta per la prossima settimana, ricca di eventi e dati economici: cosa sta per accadere?
Gli investitori osservano con attenzione diverse dinamiche, potenzialmente in grado di innescare turbolenze e nuove scosse alla stabilità finanziaria che si sta dimostrando piuttosto fragile in questo periodo: dalle tensioni Usa-Cina alla guerra in Ucraina con l’incognita Russia e materie prime, fino alle mosse delle banche centrali e ai segnali di recessione, la prossima settimana può segnalare 5 fattori di allerta da non sottovalutare.
1. Inflazione Usa: ci sarà la svolta?
I mercati si sono rapidamente adattati al punto di vista della Fed, secondo cui invece di essere tagliati a breve, i tassi rimarranno alti più a lungo.
Dopo un’altra forte svendita di obbligazioni, l’attenzione si sposta sui dati sull’inflazione negli Stati Uniti di mercoledì 12 luglio. Le pressioni sui prezzi si sono allentate, ma forse non abbastanza velocemente con un rialzo dei tassi di luglio visto come probabile.
I dati sull’IPC di maggio, d’altronde, hanno mostrato il più piccolo aumento su base annua da marzo 2021, ma al 4%, che era ancora ben al di sopra dell’obiettivo del 2% della Fed. Proprio come l’ultimo indice della spesa per consumi personali, che ha evidenziato un rallentamento dell’inflazione, pur restano a un livello superiore della zona di comfort della Fed.
Nei verbali della riunione di giugno è emerso che la banca centrale ha accettato di mantenere i tassi stabili, guadagnare tempo e valutare se sarebbero necessari ulteriori aumenti, sui quali sembra esserci un sostegno unanime.
La curva dei rendimenti obbligazionari più profondamente invertita dagli anni ’80 suggerisce che gli investitori che si preparano per un altro rialzo e si aspettano anche che l’inasprimento della Fed aumenti i rischi di recessione.
2. I problemi della Cina
La Cina sta combattendo una guerra commerciale hi-tech con Washington mentre è alle prese con un’economia in crisi.
Dopo mesi di inasprimento delle restrizioni da parte degli Stati Uniti e dei principali alleati sulle importazioni di chip, negli ultimi giorni Pechino ha reagito con un freno alle esportazioni di metalli per la produzione di semiconduttori, avvertendo che ne seguiranno altri, giusto in tempo per la visita del segretario al Tesoro Janet Yellen. Washington dovrebbe limitare l’accesso delle aziende cinesi ai servizi di cloud computing.
© Money.it