(Money.it) Mercati sotto pressione: le Borse asiatiche scivolano, chiudendo una calda e complicata prima settimana del trimestre per i mercati finanziari, con il dollaro solido e le obbligazioni che stanno crollando mentre la resilienza dei dati sull’occupazione negli Stati Uniti è un segnale ormai certo di altri aumenti dei tassi di interesse.
Un benchmark azionario a livello regionale asiatico è diminuito per il terzo giorno, con l’Australia in testa alle perdite. L’indice più ampio di MSCI delle azioni dell’Asia-Pacifico al di fuori del Giappone è sceso dello 0,6%, con i titoli bancari cinesi in calo per il quarto giorno consecutivo per una perdita settimanale del 10% a causa dell’oscurità per le loro prospettive mentre l’economia rallenta.
I futures sulle azioni statunitensi sono rimasti in disparte dopo le perdite registrate giovedì nei benchmark S&P 500 e Nasdaq 100 sulla scia di dati sulle assunzioni private più forti del previsto.
I trader di obbligazioni hanno aggiunto scommesse su ulteriori aumenti del costo del denaro da parte della Fed dopo che i dati dell’ADP Research Institute di giovedì hanno mostrato che le società statunitensi hanno aggiunto la maggior parte dei posti di lavoro in più di un anno a giugno. I rapporti sui salari e sulla disoccupazione non agricoli di oggi negli Stati Uniti saranno fondamentali per ulteriori revisioni delle aspettative di rialzo dei tassi.
I mercati rimangono attenti anche alle questioni riguardanti la crescita della Cina e le relazioni Washington-Pechino. Il clima è piuttosto teso e risuonano nuovi allarmi per la stabilità finanziaria.
Mercati in rosso e bond in tilt: la Fed mette paura alle Borse
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