(Money.it) La Nato non vuole farsi trovare impreparata in caso di una escalation della guerra che da oltre sedici mesi sta coinvolgendo la Russia e l’Ucraina, con i tre piani di difesa – frutto di un lungo studio iniziato nel 2018 – che salvo sorprese saranno approvati il prossimo 11 e 12 luglio in occasione del vertice di Vilnius, in Lituania.
Ad annunciarlo è stato l’ammiraglio Rob Bauer, presidente del Comitato militare della Nato, che a Bruxelles ha incontrato i giornalisti; come ha riportato Euractiv a Vilnius gli Stati membri saranno chiamati ad “approvare tre piani regionali, che spieghino cosa [ogni nazione] deve fare, in base alla geografia delle rispettive regioni, per scoraggiare (attacchi) e predisporre le difese, in tutti i domini: spazio, cyber, terrestre, marittimo, aereo”.
Lo step successivo poi sarà rendere i piani “eseguibili attraverso esercitazioni e investimenti”, con un aumento delle truppe di stanza nei territori dell’Alleanza atlantica per arrivare all’impegnativo numero di 300.000 unità.
L’incipit per i piani di difesa della Nato è stata l’annessione della Crimea da parte della Russia, con la guerra in Ucraina che poi ha reso necessaria una accelerazione soprattutto per rafforzare il fianco orientale dell’Alleanza atlantica.
Come ammesso mesi fa da Angela Merkel e da
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