(Money.it) Quante volte nei parcheggi a pagamento si vedono cartelli in cui i gestori si esentano ogni responsabilità su eventuali danni all’auto o peggio ancora dei furti? Secondo la Corte di cassazione non sempre questi avvisi sono legittimi, dipende dal momento in cui vengono avvertiti clienti. Il fatto che il parcheggio sia custodito può infatti essere una ragionevole presunzione e il gestore è tenuto a comunicare l’eventuale difformità prima che si concluda il contratto. Dalla responsabilità del proprietario del parcheggio a pagamento deriva un importante elemento per i clienti, ovvero la possibilità di ricevere un risarcimento in caso di furto d’auto.
Quando spetta il risarcimento per il furto d’auto nei parcheggi a pagamento
Nel momento in cui si lascia l’auto in un parcheggio a pagamento si verifica un contratto di deposito che si perfeziona con il pagamento. Ne deriva quindi una regola generale che attribuisce al proprietario del parcheggio la responsabilità dei veicoli al suo interno; perciò, di norma è dovuto il risarcimento danni in caso di furto o danni.
Ciononostante, non sempre il parcheggio a pagamento è un parcheggio custodito, ma anche in mancanza di custodia non si esclude la responsabilità del gestore. Quando non specificato, la presenza di recinzioni, parcheggiatori o addirittura luoghi al chiuso (come anche la semplice consegna delle chiavi), può facilmente lasciare intuire che il parcheggio sia custodito, provocando un ingiustificato senso di fiducia nel cliente.
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