(BorsaeFinanza.it) Un sondaggio commissionato dal Parlamento europeo rivela che il 61% degli intervistati guarda positivamente e con enorme interesse agli sviluppi dell’intelligenza artificiale, ma un più ampio 88% del campione crede che sia necessaria una gestione attenta degli effetti delle sue applicazioni, a partire dalla potenziale cancellazione di migliaia di posti di lavoro e dai danni che potrebbero subire la sicurezza e le libertà individuali. Guardando alle evoluzioni future dell’IA, è fondamentale distinguere e riconoscere i tre principali tipi di intelligenza artificiale esistenti e teorizzati fino ad oggi.
Quanti e quali sono i tipi di intelligenza artificiale
Quando si parla di intelligenze artificiali, si fa riferimento ad ANI (Artificial Narrow Intelligence), AGI (Artificial General Intelligence) e ASI (Artificial Super Intelligence). Ciascuna ha sue specificità, livelli evolutivi, usi pratici e applicazioni possibili. A distinguere l’una dall’altra sono la capacità di imitare le caratteristiche umane e le tecnologie che questi algoritmi usano per farlo. Quella esistente oggi è un’IA ristretta e soltanto in alcuni (dubbi) casi forte, mentre quella super intelligente è oggetto di studi e approfondimenti, discussioni e allarmanti scenari distopici.
ANI: intelligenza artificiale limitata
È nota anche come IA debole o ristretta: gli algoritmi di questo tipo gestiscono soltanto una gamma limitata di parametri e contesti. Ad esempio, nella vita di tutti i giorni, l’ANI è già in uso, incorporata nelle auto a guida autonoma, nei droni e nell’internet delle cose, nei software per il riconoscimento facciale e vocale, l’assistenza virtuale, l’analisi di immagini, i motori di ricerca, i filtri anti-spam per la posta elettronica, il monitoraggio di contenuti pericolosi, il marketing e lo shopping in rete e la mappatura delle malattie in ambito medico.
Grazie alla programmazione neurolinguistica (PNL) e al deep learning, gli algoritmi di ANI analizzano i dati e interagiscono con gli esseri umani allo scopo di eseguire un singolo compito. Queste IA sono orientate agli obiettivi, ossia progettare per compiere un’attività specifica. L’intelligenza artificiale ristretta ha quindi una memoria contenuta, non ha forti capacità di archiviazione e presenta numerosi vincoli. In sostanza, opera per tecniche semplici, non ha esperienza. Nonostante qu
© Borsa e Finanza