(BorsaeFinanza.it) “Il tema non è fare il terzo polo per salvare Banca Mps, non ne abbiamo bisogno. Il terzo polo siamo noi. Noi pensiamo al terzo polo con una logica aggregativa, non per farci salvare”. Con queste parole l’amministratore delegato del Monte dei Paschi di Siena, Luigi Lovaglio, ha chiarito la posizione del gruppo senese con riguardo alle aggregazioni bancarie e ha sottolineato il recupero messo in atto negli ultimi anni. Lo ha fatto nel corso del Congresso nazionale della FABI, il sindacato dei lavoratori bancari.
Oggi “siamo una banca ancora molto presente sul territorio e dopo aver compiuto un percorso virtuoso stiamo lavorando per avere una redditività a doppia cifra a fine anno” ha aggiunto, spiegando che il tema vero è quello delle “dimensioni” delle banche italiane per competere a livello internazionale.
“Sento parlare di terzo polo in continuazione e penso a una dimensione anche fisica – ha detto –. Io penso a famiglie, imprese e territori e alla tutela dell’italianità del nostro risparmio. Oggi le principali sette-otto banche europee sono più piccole della prima banca americana, Intesa è quinta. Se vogliamo pensare in ottica di sviluppo e sostegno dell’economia bisogna pensare alle dimensioni. Se noi non abbiamo grandi banche, grandi capitali per finanziare le imprese rischiamo
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