(Money.it) Alcuni generi alimentari anche di prima necessità, hanno subito in questi mesi dei rincari record, soprattutto per colpa dell’aumento delle materie prime e dell’inflazione. Uno dei prodotti che ha visto il suo prezzo lievitare maggiormente è la pasta. Secondo un’analisi i prezzi sono aumentati in varie città italiane il doppio rispetto a quanto indicato dai pastai, ovvero 2,13 euro al kg.
Nelle scorse settimane, il Governo, a differenza di altre nazioni europee ha tenuto una riunione sul tema degli aumenti e dell’inflazione decidendo però di non intervenire sui prezzi. Una decisione che ha fatto scattare la protesta di Assoutenti che ha deciso di organizzare uno sciopero della pasta di una settimana. Un tentativo di boicottaggio di un alimento tanto amato e venduto in Italia per cercare di smuovere le acque nel tentativo di riportare i prezzi a livelli standard. Vediamo come funziona lo sciopero della pasta e perché è importante.
Sciopero della pasta: come funziona
Assoutenti per protestare contro il caro prezzi di alimenti anche di prima necessità come la pasta, ha deciso di organizzare un vero sciopero di una settimana a partire dal 22 giugno e fino al 30. Sette giorni dove si invita tutti gli italiani a boicottare l’acquisto di pasta. Il tent
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