(Money.it) L’eredità del defunto non va direttamente ai chiamati all’eredità, i quali prima di diventare eredi devono accettare l’eredità. Questa possibilità di scelta ha l’importante funzione di tutela da debiti ereditari imprevisti o indesiderati, ma può comportare anche qualche preoccupazione. Dopo un lutto sono diversi gli adempimenti e le pratiche da sbrigare, molti i dettagli da tenere a mente così come le possibili spese da anticipare. È quindi importante conoscere il funzionamento dell’accettazione, ma anche le modalità con cui può essere sveltita e semplificata.
Ma è obbligatorio il notaio per accettare l’eredità?
In realtà, non esiste una risposta univoca a questo quesito, tutto dipende dal tipo di accettazione scelta dal chiamato all’eredità, ma anche alle sue specifiche esigenze. Si ricorda, infatti, che il nostro ordinamento distingue fra:
- Accettazione pura e semplice, con cui il patrimonio ereditario e quello dell’erede si fondono;
- accettazione con beneficio d’inventario (obbligatoria per alcuni soggetti), grazie alla quale il patrimonio del defunto resta separato da quello personale dell’erede, pur diventando di sua proprietà.
Mentre l’accettazione pura e semplice può essere eseguita in autonomia, l’accettazione con beneficio d’inventario richiede una specifica prassi. Oltretutto, a seconda delle peculiarità dell’eredità, il ruolo del notaio nell’accettazione può essere fondamentale anche quando non espressamente obbligatorio. È quindi opportuno approfondire questi diversi aspetti.
Quando è obbligatorio il notaio per accettare l’eredità
L’accettazione pura e semplice non prevede necessariamen
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