(Money.it) Morto un green pass, se ne fa un altro. Pochi giorni fa, la commissaria europea per la Salute, Stella Kyriakides, e il direttore generale dell’Oms, Tedros Adhanom Ghebreyesus, hanno firmato l’accordo che prevede l’introduzione di un nuovo green pass mondiale per viaggiare. La nuova misura sarà molto simile allo strumento elettronico già impiegato durante la pandemia, anche se differenziata per finalità e modalità d’utilizzo. Per il momento, non si sa ancora quando l’accordo amministrativo di Ginevra diventerà operativo, ma l’Oms e l’Ue hanno avuto cura di illustrarne alcuni dettagli fondamentali, probabilmente in previsione di un’accoglienza poco entusiasta da parte dei cittadini europei (e non solo).
Cos’è il green pass mondiale per viaggiare e a cosa serve
Il green pass mondiale progettato dalla collaborazione dell’Unione europea con l’Organizzazione mondiale della sanità ha, come il suo indigesto predecessore, l’obbiettivo di controllare in modo più facile e rapido i dati sanitari dei cittadini europei.
In particolare, questo nuovo green pass, dovrebbe concretizzarsi in un libretto sanitario elettronico con valenza mondiale, integrante il Certificato internazionale di vaccinazione o profilassi. Diventerà quindi uno strumento essenziale per viaggiare, dato che permetterà di autenticare in modo semplice veloce la presenza, o meno, delle vaccinazioni obbligatorie richieste dai vari Stati.
Anche il green pass mondiale, quindi, riguarda le vaccinazioni, ma non c’entra nulla con il Covid19. Il termine della pandemia, ormai da tempo ufficializzato dall’Oms, è ancora sicuro e incontrovertibile. Semplicemente, la funzionalità del green pass pandemico ha ispirato la possibilità di utilizzare il medesimo strumento anche per diverse finalità. Non
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