(Money.it) I bambini, perlomeno fino a una certa età, non possono essere considerati responsabili delle proprie azioni dal punto di vista legale. I motivi sono abbastanza intuitivi e ovviamente dipendono anche dalle caratteristiche personali del bambino in questione, oltre che dall’età anagrafica. Proprio per questo, sono i genitori a dover sorvegliare i propri figli, ma anche a dover fornire loro gli strumenti per distinguere i comportamenti socialmente accettabili da quelli errati.
Se il proprio figlio fa male a un altro bambino, ad esempio, non è detto che fosse assolutamente conscio del risultato della sua azione, motivo per cui sono i genitori a dover assicurare questo controllo entro i limiti del possibile. La responsabilità dei genitori in questi casi non è solo un dovere verso i figli, ma un vero e proprio obbligo nei confronti del resto delle persone e dell’ambiente. Di conseguenza, non potendo il bambino rispondere legalmente delle sue azioni, lo dovranno fare i genitori.
I genitori sono responsabili del comportamento dei figli?
I genitori sono responsabili civilmente del comportamento dei propri figli minorenni, sia per il loro ruolo di genitori che per il dovere di sorveglianza di un soggetto incapace (quando il minore è considerato tale). In soldoni, questo significa che sei i figli causano dei danni o commettono degli illeciti, i genitori sono tenuti al pagamento del risarcimento, a meno che possano provare di non aver potuto impedire l’accadimento.
La questione della responsabilità genitoriale delineata dal Codice civile è stata ampiamente discussa nelle aule di tribunale, che hanno di norma confermato il principio di sorveglianza. Ovvero, non solo i genitori sono responsabili del comportamento dei figli, ma lo sono anche le persone che nel momento dell’illecito esercitav
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