(BorsaeFinanza.it) Per Ernesto Maria Ruffini, il Direttore dell’Agenzia delle Entrate, l’uso e le funzioni della CNS (la Carta Nazionale dei Servizi) possono crescere ancora. Nel 2022, infatti, l’80% degli utenti è entrato nella propria area riservata per la dichiarazione dei redditi precompilata tramite SPID, ma gli accessi con CNS sono in crescita e hanno raggiunto il 6%. Alla luce di questa tendenza, la semplificazione all’utilizzo dei servizi online e la loro digitalizzazione sono destinate ad aumentare. Ma cos’è di preciso la CNS e perché è così importante?
CNS: cos’è e a cosa serve
CNS è l’acronimo di Carta Nazionale dei Servizi: è un documento personale che contiene le informazioni fiscali e sanitarie del cittadino. In sostanza, integra le funzioni del codice fiscale e della tessera sanitaria in un unico documento: è quindi uno strumento per la creazione di un’identità digitale a tutti gli effetti. Avere la CNS permette di poter fornire un’autenticazione personale e in rete, farsi identificare con certezza da una Pubblica Amministrazione e accedere in sicurezza ai suoi servizi.
Nello specifico, la CNS è stata pensata per tutte quelle persone che ancora non hanno a disposizione la CIE (la nuova Carta d’Identità Elettronica): è dunque una sorta di tessera sanitaria 2.0 (la TS-CNS) perché dotata di microchip integrato. Ma a differenza di quest’ultima, la CNS equivale a un documento di riconoscimento come la carta d’identità o il passaporto, perché identifica con certezza il suo titolare.
Riconosciuta in tutta l’Unione europea come TEAM (Tessera Europea Assicurazione-Malattia), la sua emissione è
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